Jane Austen

Emma
Emma

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Emma
(Emma)

inizio: 1814
revisione: 1815
pubblicazione: 23 dic. 1815
(datata 1816)
«By the Author of
"Pride and Prejudice,"
&c. &c.»

  Personaggi
Cronologia

Vol. I: 18 capitoli (1-18)
Vol. II: 18 capitoli (19-36)
Vol. III: 19 capitoli (37-55)


Il testo originale è quello della prima edizione (Murray, 1816).
Le illustrazioni nel testo sono di Hugh Thomson, dal sito solitary elegance; di C. E. Brock, dai siti solitary elegance e Molland's e di Chris Hammond, dal sito Wikimedia Commons.

Introduzione

Capitoli

 1- 2- 3- 4- 5- 6- 7- 8- 9-10-11
12-13-14-15-16-17-18-19-20-21-22
23-24-25-26-27-28-29-30-31-32-33
34-35-36-37-38-39-40-41-42-43-44
45-46-47-48-49-50-51-52-53-54-55


Opinions of Emma
(Opinioni su Emma)

Emma, a Novel
recensione di Walter Scott
Quarterly Review, 1815 (marzo 1816)

Emma, a Novel
recensione in
The Augustan Review, maggio 1816


La traduzione, senza il testo originale, è disponibile anche in "formato libro", nell'edizione per il bicentenario realizzata dalla Jane Austen Society of Italy (JASIT)

oppure in ebook (PDF):


Solo traduzione italiana


Traduzione italiana con
testo originale a fronte




Vol. I, cap. 1 (1)
Emma Woodhouse, bella, intelligente e ricca, sembra proprio baciata dalla fortuna: a ventun anni non ha mai sperimentato nessuna vera sofferenza. La madre è morta quando era troppo piccola per ricordarla, ed è cresciuta col padre e la sorella, insieme a Miss Taylor, un'istitutrice che poi, dopo il matrimonio della sorella e il trasferimento di quest'ultima a Londra, è diventata la sua amica più cara. Ci sono solo dei piccoli lati negativi nella sua esistenza felice: è incline a un'autostima un po' esagerata ed è stata sempre abituata a fare di testa sua. Una qualche pena doveva prima o poi arrivare, e si presenta sotto forma del matrimonio di Miss Taylor, che diventa Mrs. Weston. Anche se il marito prescelto è un'ottima persona, e i due andranno ad abitare a Randalls, solo a mezzo miglio da Hartfield, la residenza dei Woodhouse, Emma si rende conto che la quotidiana intimità di quell'amicizia così lunga è ormai spezzata. Si ritrova così sola con il padre, un uomo dai nervi fragili, con mille timori e un intelletto non eccelso, che ama solo quello che gli è familiare e detesta ogni tipo di cambiamento, compresi ovviamente i matrimoni. Dopo la festa di nozze, i due si ritrovano da soli, e cominciano a sperimentare le lunghe serate senza Miss Taylor. Per fortuna arriva in visita Mr. Knightley, un vicino e un vecchio amico poco più che trentacinquenne, con il quale i rapporti di amicizia sono diventati anche di parentela, visto che è il cognato di Isabella, la sorella di Emma. Knightley è l'unico in paese a trovare dei difetti in Emma, e non manca mai di farglieli notare. Così, non appena Emma si vanta di aver previsto e favorito il matrimonio di Miss Taylor, non esita a criticarla per quella che lui considera come un'intromissione non dovuta e anche superflua. Emma non si fa scoraggiare, e al padre che la prega di non combinare mai più matrimoni, risponde di avere già in mente di darsi da fare per il pastore di Highbury, Mr. Elton.

Vol. I, cap. 2 (2)
Mr. Weston era di Highbury, aveva sposato una ricca signorina dello Yorkshire e il matrimonio non era stato molto felice. Alla morte della prima Mrs. Weston, nata Churchill, il fratello di quest'ultima e la moglie, che si erano opposti alle nozze, si erano dichiarati disponibili ad accollarsi il mantenimento del figlio della coppia, Frank, che all'epoca aveva un paio di anni. Mr. Weston aveva lasciato la carriera militare e si era dato al commercio, conquistando una posizione economica che gli permetteva una vita agiata e gli dava modo di sposare anche una donna senza dote come Miss Taylor. Il figlio, ormai maggiorenne e adottato a tutti gli effetti dai Churchill tanto da averne assunto il cognome, non era mai stato a Highbury, e tutti aspettavano con ansia di poterlo conoscere; ma Frank non era venuto nemmeno per il matrimonio del padre, frustrando le aspettative di tutto il paese. Mrs. Weston era felicissima del suo matrimonio; l'unico rammarico era quello di aver lasciato Emma, anche se la vicinanza di Hartfield a Randalls, la residenza acquistata dal marito prima delle nozze, mitigava molto quel rammarico. L'unico a perseverare nel proprio giudizio negativo su quel matrimonio era Mr. Woodhouse, anche se col tempo le sue recriminazioni andarono man mano scemando.

Vol. I, cap. 3 (3)
Mr. Woodhouse amava molto la compagnia, purché fosse una compagnia disposta ad andare da lui alle sue condizioni. La figlia era lieta di assecondarlo, e a Hartfield non passava quasi serata senza un piccolo ricevimento e un tavolo di carte. Gli ospiti più frequenti erano Mr. Knightley, i Weston e il pastore, Mr. Elton. A questi di solito si aggiungevano tre signore: Mrs. e Miss Bates, ovvero la vedova del precedente pastore con la figlia nubile, e Mrs. Goddard, la padrona e direttrice di una locale scuola per ragazze molto stimata nel circondario. Miss Bates, nonostante le ristrettezze a cui era costretta dalle esigue entrate seguite alla morte del padre, era una donna sempre allegra e serena, benvoluta da tutti, anche senza avere nessuna di quelle distinzioni che rendono popolare una donna. Emma si sta preparando a una di quelle solite serate, quando riceve un biglietto da Mrs. Goddard, che la prega di concederle di portare con sé una sua allieva: Miss Harriet Smith. Emma acconsente di buon grado, anche perché conosce di vista la ragazza, figlia naturale di qualcuno che l'ha comunque sostenuta negli studi, e continua a pagare una retta consistente per tenerla da Mrs. Goddard con alcuni privilegi in più rispetto alle normali allieve. Harriet non è una delusione; è una ragazza semplice e attraente, ed Emma decide di prendersene cura, anche per allontanarla dalle sue amicizie precedenti, in particolare dai Martin, una famiglia di semplici agricoltori in una delle fattorie di Mr. Knightley, che lei considera al di sotto dell'apparente rango di quella che d'ora in poi sarà la sua protetta.

Vol. I, cap. 4 (4)
Harriet diventa così una compagnia abituale per Emma, che è sempre più decisa a trovarle marito. Quando, durante le passeggiate ormai quasi quotidiane con Harriet, capisce che il Mr. Martin da lei tanto citato è giovane e scapolo, comincia ad avere i primi sospetti, e non ha alcuna difficoltà a far parlare a ruota libera l'amica, che non vede l'ora di parlar bene di quel giovanotto del quale si è evidentemente invaghita. Emma è molto abile nel farle ammettere, sia pure a malincuore e con molte riserve, che quel giovane agricoltore è infinitamente inferiore ai gentiluomini incontrati dai Woodhouse, e non ha difficoltà a indirizzare il suo interesse verso Mr. Elton, che ha prescelto come futuro marito di Harriet, visto che ha una posizione sociale abbastanza alta, ma non tanto da avere da ridire sulla dubbia nascita della ragazza, o almeno lei ritiene che sia così.

Vol. I, cap. 5 (5)
Knightley va a trovare Mrs. Weston; il marito non c'è, e i due intavolano una discussione che parte dalla recente amicizia di Emma con Harriet Smith, per poi estendersi a considerazioni più generali sull'eroina del romanzo. Non si trovano quasi mai d'accordo, visto che Knightley è propenso a dar ragione alla propria interlocutrice solo quando quest'ultima magnifica la bellezza di Emma, mentre sul carattere e i comportamenti, passati e presenti, emergono i suoi dubbi sul fatto che sia stata cresciuta come una sorta di reginetta della famiglia, una circostanza giustificata dall'intelligenza che ha sempre mostrato, fin dalla più tenera età, ma che secondo lui è alla base dei suoi difetti attuali: una troppo accentuata fiducia nelle proprie capacità e il fatto di trovarsi in una situazione in cui tutti, tranne lo stesso Knightley, non fanno altro che incensarla. Proprio per questo, l'amicizia con una ragazza come Harriet, sempre pronta ad adularla e a pendere dalle sue labbra, non può certo essere considerata positiva. Mrs. Weston la vede diversamente; ha molta fiducia nell'intelligenza e nel buonsenso di Emma, ritiene che sia lei che Harriet possano trarre giovamento da quell'amicizia, e i due, prima di cambiare argomento, restano ciascuno sulle proprie posizioni. Nel corso della discussione parlano anche del figlio di Mr. Weston, e le considerazioni finali su ciò che Mrs. Weston non ha detto fanno presagire che su questo figlio e su Emma la coppia di Randalls nutra delle speranze ben precise.

Vol. I, cap. 6 (6)
L'impegno di Emma per avvicinare la sua amica e Mr. Elton prosegue indefesso, e lei comincia a sentirsi molto soddisfatta dei propri sforzi. Il reverendo non risparmia le lodi per quella ragazza così ben valorizzata dall'abilità di Emma, e ci sono molti particolari nel suo comportamento che la convincono di un traguardo ormai a portata di mano. Un giorno a Emma viene in mente che sarebbe molto bello avere un ritratto dell'amica, e che potrebbe provare lei stessa a farlo, riprendendo un esercizio che da un po' aveva abbandonato. Mr. Elton è naturalmente entusiasta, e Harriet non si fa troppo pregare per posare. Una volta finito, il ritratto suscita ammirazione da parte di tutti, ma anche qualche piccola critica, subito rintuzzata da Mr. Elton, che ogni volta che lo guarda sembra in preda all'estasi. Si decide quindi di incorniciarlo, e il reverendo si presta con entusiasmo ad assumersi l'impegno di andare personalmente a Londra con quell'incarico. Emma è un po' infastidita da quelle esagerazioni, che in effetti le sembrano indirizzate un po' troppo anche a lei, ma poi si convince che si tratta solo della gratitudine di Mr. Elton per avergli fatto conoscere una perla come Miss Smith.

Vol. I, cap. 7 (7)
Il giorno in cui Mr. Elton si era recato a Londra per far incorniciare il ritratto di Harriet, quest'ultima si precipita da Emma per farle leggere una lettera di Mr. Martin con una proposta di matrimonio, e chiedere consigli sul da farsi. Dapprima Emma si schernisce, ma poi risponde come se desse per scontato un rifiuto e fosse stata interpellata solo per il tenore da dare alla risposta. Harriet è sconcertata, si vede benissimo quanto sia lusingata da quella proposta, ed Emma non perde tempo nel convincerla che l'unica scelta possibile è quella di rifiutare; la povera Harriet si dibatte tra la voglia di accettare e la paura di perdere quell'amicizia per lei così preziosa, ma, alla fine, sceglie l'amicizia e si dichiara risolutamente decisa a respingere il corteggiatore, pur se con molto rammarico e una serie di ripensamenti abilmente rintuzzati da Emma, che non esita a dipingere l'affetto di Mr. Elton come cosa fatta e molto prossima a un felice scioglimento.

Vol. I, cap. 8 (8)
Quella sera Harriet dorme a Hartfield e il mattino dopo va da Mrs. Goddard, con l'intesa di tornare e fermarsi per alcuni giorni. Nel frattempo, arriva Mr. Knightley e, dopo uno scambio di convenevoli con Mr. Woodhouse circa la quotidiana passeggiata di quest'ultimo, resta solo con Emma, comunicandole di aver saputo dall'interessato che Robert Martin avrebbe proposto a Harriet di sposarla. Emma gli rivela che la proposta è già stata fatta e rifiutata, e rintuzza lo stupore di Mr. Knightley, convinto che i vantaggi di quel matrimonio sarebbero stati tutti dalla parte della ragazza, dicendogli che la sua protetta, sicuramente figlia di un gentiluomo, merita di sicuro un matrimonio molto migliore. Mr. Knightley non è affatto d'accordo; ritiene che Emma si stia comportando malissimo con la sua protetta, mettendole in testa idee di grandezza assolutamente fuori luogo, vista la dubbia nascita della ragazza e l'assenza di una qualsiasi dote. I due rimangono ciascuno sulla propria posizione e, prima di andarsene, Mr. Knightley avverte Emma che se il marito da lei destinato a Harriet fosse Mr. Elton, può anche toglierselo dalla testa, visto che il reverendo, pur con tutte le sue buone qualità, non è certo una persona disposta a fare un matrimonio così svantaggioso. Emma rimane colpita da quelle parole, ma l'arrivo di Harriet, che non fa che parlare di Mr. Elton, e le considerazioni sull'evidente passione che quest'ultimo nutre per l'amica, la tranquillizzano e le fanno pensare che i suoi progetti siano avviati su una buona strada.

Vol. I, cap. 9 (9)
Mr. Elton torna a Highbury con il quadro elegantemente incorniciato, che viene debitamente ammirato. Passano i giorni, e i proponimenti di Emma e Harriet di leggere a profusione vengono presto dimenticati, tanto che Harriet, incoraggiata dalla sua amica, non trova di meglio che creare una raccolta di indovinelli, sciarade ecc. Naturalmente, Mr. Elton viene invitato a partecipare, e, dopo aver modestamente dichiarato di non essere in grado di ideare nulla di simile, si presenta con una sciarada che lui attribuisce a un amico, lasciandola con noncuranza sul tavolo in occasione di una breve visita a Hartfield. Emma, al contrario di Harriet, riesce subito a risolverla, e la interpreta come una velata ma allo stesso tempo evidente dichiarazione d'amore nei confronti dell'amica, felicissima di crederlo.

Vol. I, cap. 10 (10)
Un mattino, Emma e Harriet vanno a fare una visita caritatevole a una famiglia povera appena fuori Highbury; per andarci passano davanti alla canonica, e al ritorno incontrano Mr. Elton, che è ben felice di accompagnarle. Emma fa di tutto per lasciare i due soli; inventa un problema a un laccio dei suoi stivaletti, che le permette di farli allontanare sul sentiero, ma senza esito. Poi, ansiosa di far conoscere a Harriet la casa che tra poco, ne è convinta, andrà a occupare, sfrutta lo stesso espediente per chiedere a Mr. Elton di entrare; anche in questo caso, dopo essersi appartata con la governante per lasciarli di nuovo soli, le sue astuzie non portano al risultato sperato. Ma Emma è ottimista; quel ritardo nel dichiararsi, da parte di un uomo così evidentemente innamorato, può essere solo indice di una grande cautela, della volontà di sentirsi certo di sentimenti ricambiati.

Vol. I, cap. 11 (11)
A Hartfield arrivano i Knightley, per una breve visita in occasione del Natale. Emma è troppo presa da quella visita per occuparsi ancora dei due innamorati, per i quali prevede comunque una rapida e felice conclusione. Mr. Woodhouse, felice per l'arrivo della figlia Isabella, ma rammaricato per la brevità della visita, è del solito umore lamentoso, e non perde occasione per compiangere la povera Miss Taylor. Isabella, molto simile al padre, si unisce a lui nel rammarico per quella perdita dolorosa, mentre il marito, un uomo pratico e intelligente, che talvolta mostra qualche segno di insofferenza di fronte ai continui lamenti, e alle non rare interferenze, da parte del suocero, ha un atteggiamento molto più pragmatico, soprattutto perché la novella sposa non ha fatto certo un cattivo matrimonio, anzi, Mr. Weston è una persona rispettabile e squisita. Emma è combattuta tra l'acquiescenza nei confronti del padre e la necessità di ristabilire la verità dei fatti, visto che i rapporti con i Weston sono praticamente giornalieri. I suoi rapporti con il cognato sono anch'essi un po' ambivalenti; Emma apprezza le sue qualità, soprattutto l'amore per la famiglia e per la vita domestica, ma non riesce a farsi piacere il suo atteggiamento nei confronti del padre. Tutto sommato, però, mettendo sulla bilancia le qualità e i difetti del cognato, il saldo è sicuramente positivo.

Vol. I, cap. 12 (12)
A pranzo è invitato anche Mr. Knightley, ed Emma si sforza di fare la pace con lui, anche se non si sogna nemmeno di dichiararsi in torto. Dopo qualche schermaglia, comunque, i due mettono da parte la discussione precedente e si riconciliano. La serata sembra trascorrere in armonia, con i fratelli Knightley che parlano di Donwell, Mr. Woodhouse che può chiacchierare a piacimento con Isabella, ed Emma che si divide tra le due coppie. Ma ben presto Emma si accorge che i discorsi del padre prendono una piega pericolosa; Mr. Woodhouse continua a lamentarsi per la lontananza della figlia, per l'aria insalubre di Londra, per la scelta di andare al mare invece che a Highbury nella stagione appena trascorsa, senza che Isabella riesca a convincerlo del contrario. Emma cerca di portare la conversazione su altri argomenti, ma quando il padre comincia a parlare dello sbaglio di aver scelto una località balneare invece di un'altra, che però è un centinaio di miglia più lontana da Londra, John Knightley non riesce più a trattenersi e risponde un po' bruscamente al suocero. Fortunatamente, interviene il fratello, che riesce a farlo parlare d'altro, mentre le due sorelle cercano di calmare l'agitazione del padre.

Vol. I, cap. 13 (13)
La breve visita dei Knightley prosegue molto bene; Isabella è felicissima di andare a trovare i vecchi amici, e Mr. Woodhouse si lascia addirittura convincere ad accettare l'invito dei Weston a pranzare con loro la vigilia di Natale. Ma proprio la sera prima di quell'evento, Harriet si prende un forte raffreddore, ed Emma, che la va a trovare il giorno dopo, si rende subito conto che l'amica non potrà partecipare. Proprio mentre esce dalla casa di Mrs. Goddard, incontra Mr. Elton, che stava andando a informarsi sulle condizioni della malata. Emma cerca di convincerlo, visto il freddo intenso e i suoi doveri di pastore per il giorno successivo, a rinunciare anche lui, e ci è quasi riuscita, quando si imbattono nel cognato, che offre a Mr. Elton un posto nella propria carrozza per la serata, che gli permetterà di non affrontare quel tempo inclemente. Mr. Elton, che in realtà non aveva nessuna intenzione di rinunciare, accetta con entusiasmo, suscitando lo stupore di Emma. Stupore che continua anche mentre sta tornando a casa con il cognato, visto che quest'ultimo le confessa di aver notato un forte interesse di Mr. Elton per lei. Emma respinge decisamente quell'ipotesi, e anzi si sorprende per lo scarso acume del cognato. Arriva l'ora di avviarsi dai Weston, e, mentre Isabella e Mr. Woodhouse vanno con la carrozza di quest'ultimo, Emma e il cognato passano a prendere Mr. Elton. Durante il breve tragitto, Emma passa dallo stupore precedente a un vero e proprio sconcerto, quando sente Mr. Elton liquidare con poche parole l'assenza di Harriet, e addirittura compiacersi della compagnia ridotta.

Vol. I, cap. 14 (14)
I tre arrivano dai Weston e trovano gli altri già sistemati. Emma vorrebbe liberarsi dalle continue premure di Mr. Elton, e comincia a pensare con più attenzione alle parole del cognato sul suo interesse per lei, ma trova molta difficoltà a farlo e, con forte disappunto, si perde anche una conversazione di Mr. Weston con gli altri, in cui le era sembrato che stesse parlando del figlio, quel Frank Churchill dal quale, sia pure ancora piuttosto vagamente e senza nemmeno conoscerlo di persona, si sente particolarmente attratta. Una volta preso posto a tavola, Emma riesce a liberarsi di Mr. Elton, e, come aveva sperato, Mr. Weston la ragguaglia su ciò che stava dicendo in precedenza, informandola di aspettarsi una visita del figlio a breve. La visita è subordinata alla disdetta di un invito a degli amici da parte dei Churchill, ma Mr. Weston si mostra fiducioso. Dopo il pranzo, le signore si ritirano in salotto, ed Emma, una volta a tu per tu con Mrs. Weston, scopre che quest'ultima è molto meno ottimista del marito su quella visita tanto attesa, visto che il carattere di Mrs. Churchill è talmente stravagante che il timore di un altro ed ennesimo rinvio le sembra molto più probabile di un esito positivo.

Vol. I, cap. 15 (15)
Dopo il ritorno dei signori in salotto, Emma scopre che le stranezze di Mr. Elton diventano sempre maggiori, anzi, che le sue premure verso di lei, l'ansia con la quale le chiede di promettergli di non andare da Harriet per paura di un possibile contagio, le fanno quasi immaginare che il reverendo sia innamorato di lei anziché dell'amica. Lo stupore di Emma viene però troncato dalle allarmanti notizie portate dal cognato, che annuncia una forte nevicata e possibili difficoltà per il ritorno a casa, provocando così la costernazione di Mr. Woodhouse. Per fortuna subito dopo il fratello tranquillizza tutti, dicendo che la nevicata in realtà non è affatto forte, e che addirittura in alcuni punti non è nemmeno riuscita a imbiancare il terreno. Mr. Woodhouse, pur se in parte tranquillizzato, non è comunque disposto ad aspettare, naturalmente spalleggiato dalla figlia maggiore; vengono così chiamate le carrozze, ma i gruppi che si formano per le due vetture sono diversi da quelli precedenti; infatti, John Knightley si accomoda in quella con la moglie e il suocero, ed Emma è costretta a fare il tragitto da sola con Mr. Elton. Il reverendo non perde tempo, e non appena partiti dichiara a Emma il suo amore, lasciandola sbalordita. Emma cerca di farlo ragionare, gli dice di aver sempre creduto che le sue visite a Hartfield fossero mirate a conquistare Harriet, ma lui respinge sdegnosamente quelle affermazioni, precisando anche che non si sente certamente caduto così in basso da pensare di sposarsi con una ragazza di dubbia nascita come l'amica. A questo punto, Emma è costretta a guardare in faccia la realtà e a riconoscere di essersi completamente sbagliata su quei sentimenti di cui era assolutamente certa. Respinge decisamente la proposta di Mr. Elton, e i pochi minuti che mancano all'arrivo alla canonica trascorrono in un silenzio irritato da entrambe le parti: Una volta tornata a casa, Emma fatica molto a mostrarsi allegra e socievole, e non vede l'ora di potersi ritirare nella sua stanza a riflettere.

Vol. I, cap. 16 (16)
Il mattino porta un qualche sollievo a Emma, che riflette sull'accaduto e comincia seriamente a pensare alle sue colpe in quella faccenda così sgradevole. Cerca di trovare qualche giustificazione per i suoi errori, ma ne trova ben pochi; si rende conto che i fratelli Knightley, ciascuno a suo modo, sono stati molto più perspicaci di lei, e che il suo iniziale desiderio di combinare un buon matrimonio per Harriet, unito all'aver individuato Mr. Elton come il candidato ideale, l'avevano portata ad adattare tutto ciò che via via era accaduto a quell'idea iniziale. Per fortuna il tempo continua a essere brutto, e questo le evita di doversi recare in chiesa e assistere alle funzioni natalizie tenute da Mr. Elton, e soprattutto le concede un rinvio per il necessario chiarimento con Harriet. In più, il cognato sembra ormai essersi rabbonito, e la vita di reclusa a Hartfield prosegue ottimamente per alcuni giorni, sempre però con la segreta angoscia di dover prima o poi affrontare Harriet.

Vol. I, cap. 17 (17)
Arriva il giorno della partenza dei Knightley, e nello stesso giorno Mr. Woodhouse riceve un biglietto da Mr. Elton, che, in modo molto cerimonioso, annuncia la sua partenza per un soggiorno di alcune settimane a Bath. Emma è molto lieta di quella partenza, estremamente opportuna in quelle circostanze, e decide che è arrivato il momento di affrontare Harriet; va a trovarla, e naturalmente la rivelazione è fonte di grande dolore e di abbondanti lacrime. Da quel momento, Emma si dedica quasi esclusivamente all'amica, la porta con sé a Hartfield cercando di aiutarla a dimenticare la delusione, ma rendendosi anche conto che ci vorrà molto tempo per farla guarire da quell'amore alimentato dai suoi grossolani errori di giudizio.

Vol. I, cap. 18 (18)
Frank Churchill alla fine non arriva a Highbury; la delusione dei Weston è grande, ma il carattere ottimista del marito trova subito modo di consolarsi, mentre la moglie sembra la più colpita dei due. In quel periodo Emma ha altro a cui pensare, ma le capita di essere la prima a informare di quel mancato arrivo Mr. Knightley, che non nasconde il suo fastidio per quel giovanotto così irresoluto, che non è capace di imporsi nemmeno per un dovere così lampante come quello di far visita al padre e alla donna che è diventata sua matrigna. Emma cerca di difenderlo, in realtà senza molta convinzione interiore ma più che altro per contrapporsi a quel Mr. Knightley che sembra avere sempre ragione. La discussione, comunque, non fa recedere di un passo il suo interlocutore, ed Emma capisce che a quel punto è meglio parlare d'altro

Vol. II, cap. 1 (19)
La guarigione di Harriet dall'amore per Mr. Elton non sembra procedere molto rapidamente; un mattino, mentre le due amiche sono a passeggio, una frase qualsiasi di Emma provoca una languida risposta di Harriet, che menziona il suo ex presunto innamorato, evidentemente ancora ben presente nella sua mente. Emma, visto che stavano passando davanti alla casa delle Bates, decide, sia pure controvoglia, e dopo aver calcolato che non c'era il rischio di imbattersi in una delle regolari lettere della nipote, Jane Fairfax, di distrarre l'amica facendo visita alle due donne. La visita comincia male: Miss Bates le informa con fervore delle ultime notizie riguardanti Mr. Elton, ed Emma, dopo aver cercato di non coinvolgere Harriet in quel discorso così spinoso, ha la sorpresa di scoprire che l'argomento successivo riguarda proprio una lettera di Jane Fairfax, che ha informato la zia di essere in procinto di venire a Highbury, dato che i Campbell andranno a trovare in Irlanda la figlia, sposata da poco con Mr. Dixon, e lei ha deciso di non andare con loro, anche perché non gode di buona salute. Nell'incessante chiacchiericcio di Miss Bates, Emma scopre che Mr. Dixon sembra essere un giovanotto affascinante, che una volta ha persino salvato la vita a Jane, e comincia a sospettare che dietro a quella rinuncia ad accompagnare i Campbell in Irlanda si celi qualcosa di diverso. Dopo aver praticamente raccontato alle sue ospiti tutta la lettera di Jane, Miss Bates si appresta a leggerla per intero, ma Emma, con la scusa del padre che le aspetta, riesce a evitare di sottoporsi a quell'ennesima seccatura.

Vol. II, cap. 2 (20)
Jane Fairfax ha alle spalle una storia in parte triste e in parte fortunata. Era rimasta orfana di entrambi i genitori da bambina, era andata a vivere con la zia e la nonna materne, ma poco dopo di lei si era interessato un commilitone del padre, il colonnello Campbell, sposato e con un'unica figlia, che prima l'aveva ospitata saltuariamente, e poi, prima che compisse nove anni, si era fatto carico completamente di lei, accogliendola in casa sua a Londra. Jane era quindi cresciuta in una famiglia piuttosto agiata, e aveva ricevuto un'istruzione adeguata e finalizzata a farla diventare un'istitutrice, visto non aveva praticamente nulla di suo, e che le risorse del colonnello Campbell sarebbero ovviamente andate alla figlia. Avendo ormai raggiunto i ventun anni, aveva deciso di staccarsi dai Campbell in occasione del loro viaggio in Irlanda, e di passare alcuni mesi a Highbury prima di trovare un lavoro. Emma non gradiva affatto quell'arrivo; per ragioni non troppo chiare, Jane Fairfax le era sempre stata antipatica, e la necessità di mostrarsi gentile con lei per alcuni mesi non l'attirava affatto. Alla prima visita dopo il suo arrivo, però, comincia a cambiare idea. Oltre a restare affascinata dalla bellezza e dall'eleganza di Jane, comincia a pensare al futuro che l'aspetta, così lontano da quello tranquillo e privo di difficoltà riservato a lei, e i pregiudizi coltivati in precedenza iniziano ad ammorbidirsi, compresa la maliziosa ipotesi di un amore segreto per Mr. Dixon. Ma questi sentimenti benevoli durano poco. Una successiva visita a Hartfield di Jane e delle Bates la riporta subito alle sue vecchie idee, una volta constatato il garbo freddo e riservato di Jane, alla quale non riesce a far dire nulla di concreto sia sui Dixon che su Frank Churchill, da lei conosciuto di sfuggita durante un soggiorno a Weymouth.

Vol. II, cap. 3 (21)
Il mattino successivo Mr. Knightley, a Hartfield per alcuni affari con Mr. Woodhouse, stuzzica la curiosità di Emma, dicendole, dopo aver parlato della serata precedente, e in particolare di Jane Fairfax, di avere una notizia fresca da comunicarle che di certo la interesserà. Proprio in quel momento, però, arriva Miss Bates con la nipote, e anticipa, nel suo solito modo confuso e pieno di divagazioni, la rivelazione di Mr. Knightley: è arrivata una lettera di Mr. Elton che annuncia il suo imminente matrimonio con una certa Miss Hawkins, conosciuta a Bath. Quella notizia da una parte fa piacere a Emma, dall'altra la mette in agitazione pensando a come dirlo a Harriet, attesa di lì a poco. Dopo che Miss Bates e Jane Fairfax se ne sono andate, arriva trafelata Harriet, con un'aria piuttosto sconvolta, che fa pensare a Emma che abbia già saputo la notizia che lei voleva darle per prima. Ma non è così; l'amica è solo ansiosa di raccontarle un incontro inaspettato con Robert Martin e la sorella, in un negozio dove aveva cercato riparo dalla pioggia. Una volta capito l'equivoco, Emma cerca di calmare l'eccitazione di Harriet, minimizzando quell'incontro, e coglie l'occasione per informarla dell'imminente matrimonio di Mr. Elton. Harriet, ancora turbata dall'incontro con il suo ex innamorato, che evidentemente non ha affatto dimenticato, ci mette un po' per reagire, ma poi non la smette di farsi domande su quella donna così fortunata da aver conquistato un uomo del genere.

Vol. II, cap. 4 (22)
A Highbury non si parla d'altro che del matrimonio di Mr. Elton e delle innumerevoli qualità della promessa sposa, sulle quali Emma nutre più di qualche dubbio. Harriet è combattuta, non sa bene se continuare a rammaricarsi per il secondo amore perduto, Mr. Elton, o se continuare a pensare al primo, Robert Martin. La notizia del fidanzamento l'aveva distolta dall'emozione dell'incontro con Mr. Martin e la sorella, una visita di quest'ultima da Mrs. Goddard aveva riacceso i sentimenti precedenti, ma poi l'arrivo di Mr. Elton in persona, venuto a godersi il suo trionfo, aveva nuovamente fatto pendere la bilancia dalla sua parte, anche perché la povera ragazza, salvo quando stava a Hartfield, era circondata da persone che sembrava non facessero altro che tessere le lodi del reverendo e della signorina così fortunata da essere stata scelta come sua sposa. Alla fine Mr. Elton riparte per Bath, sicuramente per tornare ormai sposato, ed Emma, che non sa più che pesci pigliare di fronte a quei continui cambiamenti nei sentimenti dell'amica, ritiene che la cosa migliore sia consigliarla di ricambiare la visita di Elizabeth Martin, anche se, per evitare il riaccendersi di un amore che, nonostante tutto, lei considera ancora assolutamente inappropriato, si premura di accompagnarla lei stessa e di passare a riprenderla nel più breve tempo possibile, allo scopo di far capire ai Martin che quella visita è solo un impegno formale e non prelude a nient'altro.

Vol. II, cap. 5 (23)
La visita di Harriet ai Martin, limitata a meno di un quarto d'ora e con l'uomo di casa assente, riaccende in lei ricordi e rimpianti che toccano un po' anche Emma, comunque assolutamente non disposta a rammaricarsi di aver separato i due innamorati. Per distrarsi da quei tristi pensieri, Emma decide di passare per Randalls, ma, una volta arrivate vengono a sapere che i padroni di casa non ci sono, e che probabilmente sono andati proprio a Hartfield. Durante il percorso verso casa, la carrozza viene però fermata proprio dai Weston, che erano andati dai Woodhouse per annunciare che finalmente Frank Churchill sarebbe arrivato davvero l'indomani, una notizia che rallegra molto Emma, ormai stufa di pensare a Mr. Elton e a Robert Martin. Il mattino dopo Emma ha però una sorpresa; entrando in salotto a mezzogiorno trova Mr. Weston e il figlio, arrivato in anticipo la sera precedente, a colloquio con il padre. Frank Churchill la colpisce subito favorevolmente; sembra un giovanotto attraente e intelligente, e, soprattutto, sembra avere la capacità di rendersi simpatico a tutti. Quando i due padri si mettono a parlare tra loro, Emma si accorge anche che Mr. Weston non manca di guardare lei e il figlio con uno sguardo molto significativo, che la dice lunga sulle aspettative dei Weston, e non solo loro, circa loro due. Mr. Woodhouse, come sempre immune da sospetti del genere, non la smette invece di fare ansiose domande al giovanotto sulle fatiche e i pericoli del viaggio appena compiuto. Alla fine i Weston si congedano, il padre per degli affari da sbrigare, il figlio per fare visita alle Bates, dato che a Weymouth aveva fatto conoscenza con la nipote.

Vol. II, cap. 6 (24)
Il giorno dopo Frank Churchill è di nuovo a Hartfield, stavolta con Mrs. Weston, una circostanza che fa piacere a Emma, dato che è proprio il comportamento con la sua matrigna che le permetterà di giudicarlo. Il giudizio è senz'altro positivo, e continua a esserlo quando tutti e tre vanno a fare una passeggiata a Highbury, dove il genuino interesse per tutto da parte del suo compagno colpisce molto Emma. Dopo essere passati davanti alla locanda principale del paese, dove la presenza di un'ampia sala creata per le feste da ballo, e non più usata da tempo a quello scopo, suscita in Frank il desiderio di riprendere quella consuetudine, la vicinanza della casa delle Bates porta Emma a chiedergli qualcosa della sua visita del giorno prima, e poi alla curiosità di sapere qualcosa di più sulla conoscenza con i Campbell e con Jane Fairfax. Frank sembra molto più disponibile di Miss Fairfax a fornire informazioni e giudizi, e certi suoi accenni a una particolare predilezione di Mr. Dixon per il modo di suonare dell'amica della sua promessa sposa fanno rinascere in Emma i sospetti, già nutriti in precedenza, su una possibile storia d'amore tra i due. Emma è soddisfatta; ritiene di aver avuto modo di conoscere abbastanza bene il nuovo arrivato, e, anche se lo ritiene forse un po' troppo aperto in merito alle questioni di rango sociale, non può fare a meno di apprezzarne la cordialità e l'apparente sincerità di sentimenti.

Vol. II, cap. 7 (25)
Il giorno dopo, l'ottima opinione di Emma sul nuovo arrivato si incrina un po', quando viene a sapere dai Weston che il giovanotto è andato a Londra all'unico scopo di tagliarsi i capelli. Ma subito dopo, rendendosi conto che quel piccolo neo non aveva scosso la buona opinione di Mrs. Weston sul figliastro, è pronta a considerarlo solo un piccolo capriccio, accodandosi al giudizio generale, che sembra avere un'unica eccezione in Mr. Knightley. Proprio in occasione di quella visita dei Weston, Emma riceve un invito per lei e il padre a un ricevimento dai Cole, che, vista la posizione sociale di quella famiglia, aveva deciso in anticipo di rifiutare, anche sapendo che ci sarebbero state tutte le persone a cui lei teneva. Ma in quel momento la decisione non le sembra più così salda, e, dopo aver chiesto consiglio ai Weston, si lascia convincere, in verità molto volentieri, ad accettare. Naturalmente andrà da sola, visto che non è certo il caso di far uscire Mr. Woodhouse fino a un'ora così tarda, e il padre, pur ovviamente molto riluttante a quell'idea, non ci mette molto a farsi convincere a dare il suo assenso, accerchiato com'è dalle doti di persuasione della figlia e dell'ex governante, da lungo tempo esperte su come mitigare le sue paure e agire sui suoi punti deboli.

Vol. II, cap. 8 (26)
Frank Churchill torna da Londra con i capelli tagliati, e non mostra nessun imbarazzo per quella scelta stravagante. Arriva il momento della serata dai Cole, ed Emma, dopo aver debitamente controllato il benessere del padre, a cui faranno compagnia sia Mrs. Bates che Mrs. Goddard, si avvia alla festa e, proprio all'ingresso, incontra Mr. Knightley, inusualmente arrivato in carrozza. Il pranzo è gradevole e vivace, ed Emma ha la possibilità di parlare a lungo con Frank Churchill, del quale ha notato le manovre per sedersi accanto a lei. A un certo punto sente Mrs. Cole raccontare qualcosa di interessante, e apprende che Jane Fairfax ha ricevuto in regalo un pianoforte molto elegante da un donatore sconosciuto, anche se l'ipotesi più ragionevole è che sia stato mandato dal colonnello Campbell. Emma ripensa subito alle sue ipotesi di un amore segreto tra Jane e Mr. Dixon, e ne mette a parte Frank Churchill, dicendosi certa che quel pianoforte provenga formalmente dai Dixon, anche se è molto probabile che l'idea sia nata da Mr. Dixon, come una sorta di pegno d'amore. Frank Churchill si dimostra subito d'accordo con la sua vicina, e anzi afferma di voler tastare il terreno con Miss Fairfax, accennandole qualcosa circa l'Irlanda, e va subito da lei. A quel punto, il posto accanto a Emma viene occupato da Mrs. Weston, che rivela alla sua pupilla di aver saputo che Miss Bates e la nipote erano venute alla festa nella carrozza di Mr. Knightley, e che lei aveva dei sospetti su un possibile innamoramento tra quest'ultimo e Jane Fairfax. Emma si ribella con fervore a quell'idea, quasi inorridita per quell'unione che ritiene molto svantaggiosa per Mr. Knightley, ma anche per il maggiore dei nipoti, che così perderebbe la veste di erede di Donwell Abbey. La schermaglia tra le due va avanti per un po', senza ovviamente una conclusione certa, fino a quando Mr. Cole si avvicina per pregare Emma di suonare e lei naturalmente acconsente; è subito raggiunta da Frank Churchill, che si esibisce in un duetto con lei, e subito dopo fa la stessa cosa quando è il turno di sentire l'esecuzione di Jane Fairfax. Emma la ascolta rendendosi perfettamente conto della superiorità dell'altra, ma continua a pensare alle ipotesi di Mrs. Weston, specialmente quando Mr. Knightley si ribella decisamente alla richiesta di far suonare ancora Jane, visibilmente affaticata. Ma nel prosieguo della serata Emma si tranquillizza; fa delle domande apparentemente innocenti a Mr. Knightley, ma dalle riposte riesce a capire che quelle ipotesi non hanno alcun fondamento. Può così dedicarsi al ballo, organizzato lì per lì, ed apprezzare le doti di Frank Churchill come cavaliere. La serata si conclude, e Frank Churchill non risparmia qualche altra galanteria, che Emma accoglie con piacere.

Vol. II, cap. 9 (27)
Il giorno dopo, Emma ricorda con soddisfazione la serata dai Cole, anche se è un po' in dubbio sulla correttezza di essersi lasciata sfuggire con Frank Churchill le sue ipotesi su Jane Fairfax e Mr. Dixon. Le sue riflessioni vengono interrotte dall'arrivo di Harriet, con la quale va poi a fare spese da Ford. Mentre è sulla porta del negozio, in attesa che l'amica sciolga i suoi dubbi sul tipo di mussolina da comprare, Emma vede arrivare Mrs. Weston con il figliastro, che si fermano brevemente con lei prima di andare dalle Bates a sentire il nuovo pianoforte. Una volta risolti i dubbi di Harriet, e mentre si accingono a uscire dal negozio, le due amiche sono raggiunte da Mrs. Weston e da Miss Bates, venuta per invitare anche loro e che si lascia andare alle solite chiacchiere sconclusionate e incessanti, lasciando cadere all'improvviso un argomento per cominciarne un altro, e senza concluderne praticamente nessuno. Le chiacchiere, con brevissime pause, continuano durante il breve tragitto verso casa, e si fermano solo una volta entrate, per lasciare il posto ad altrettanto interminabili raccomandazioni sulla necessità di stare attente alle scale.

Vol. II, cap. 10 (28)
In casa delle Bates, Emma può finalmente ascoltare il nuovo pianoforte, anche se Frank Churchill non si lascia sfuggire nessuna occasione per stuzzicare Jane Fairfax, facendo continue allusioni al colonnello Campbell, all'Irlanda e al profondo affetto che dev'essere alla base di quello splendido regalo. Emma cerca discretamente di frenarlo, ma il giovanotto sembra inarrestabile, ed Emma si accorge che l'imbarazzo di Jane è venato anche dall'ombra di un sorriso, come se quelle allusioni, in fondo, le ricordassero qualcosa di molto piacevole. A un certo punto l'occhio vigile di Miss Bates avvista Mr. Knightley a cavallo; cerca di farlo salire, invogliandolo con la presenza di altri nel suo salottino, ma Mr. Knightley, prima indeciso, rifiuta decisamente dopo aver sentito che in casa c'è anche Frank Churchill. Miss Bates cerca in tutti i modi di trattenerlo, ma Knightley è irremovibile e si avvia per la propria strada. A quel punto anche gli altri, dopo essersi accorti che è ormai trascorsa la maggior parte della mattinata, prendono congedo.

Vol. II, cap. 11 (29)
Una sera, Emma e il padre sono a Randalls, e Frank Churchill lancia l'idea di organizzare un ballo in casa del padre. Il progetto è prima accolto con entusiasmo, ma poi ci si accorge che lo spazio è troppo esiguo per organizzare le cose per bene, anche perché al primo gruppo di possibili invitati se ne aggiungono via via altri che non possono essere tralasciati; e la faccenda viene così lasciata in sospeso. Il mattino dopo, Frank si presenta a Hartfield con una nuova idea, concordata con il padre e la matrigna: organizzare il ballo al Crown Inn, invece che a Randalls, e usufruire così della sala da ballo ormai da tempo inutilizzata a quello scopo. Emma si mostra subito d'accordo, ma il padre non ne vuole sapere, impaurito dalla possibilità che tutti prendano freddo negli sconosciuti meandri di quella locanda in cui lui non è mai entrato. Emma riesce però, come al solito, a blandirlo, e poi si reca con Frank Churchill al Crown, dove l'aspettano Mr. e Mrs. Weston per sentire il suo parere. Anche al Crown, però, sorgono dei problemi; Mrs. Weston è un po' perplessa sullo stato generale dei locali e sulle difficoltà di trovare spazio per la cena. Frank si offre di andare a prendere Miss Bates per sentire il suo parere, ma prima del suo ritorno insieme a zia e nipote, le cose sembrano appianarsi da sole, tutto sembra sistemato, e a Miss Bates non resta altro che approvare calorosamente, senza tralasciare ripetuti ringraziamenti per quella serata che si preannuncia così allegra. Il gruppo si scioglie, non prima che Emma si sia impegnata con Frank per il primo giro di danze.

Vol. II, cap. 12 (30)
Il ballo sembra cosa fatta, arriva anche il consenso dei Churchill a prolungare di qualche giorno la permanenza di Frank Churchill a Highbury, ma dopo un paio di giorni arriva la doccia fredda: Mrs. Churchill non sta bene, e ha bisogno di avere urgentemente il nipote con sé. La notizia provoca ovviamente un'enorme delusione in Emma, che già pregustava le gioie della serata, appena appannate dall'indifferenza mostrata da Mr. Knightley per uno svago che non lo attirava affatto. Frank deve partire immediatamente, e, durante la visita di congedo a Hartfield, dopo aver informato Emma di essere già stato a salutare Miss Bates e Jane Fairfax, fa delle allusioni che Emma interpreta come i primi accenni di una dichiarazione d'amore, per la quale, in verità, in quel momento non si sente affatto in grado di sapere che cosa rispondere. Il momento d'imbarazzo è troncato dall'arrivo di Mr. Weston, che è venuto a prendere il figlio. I due giovani si salutano, e in seguito Emma non può fare a meno di ripensare a quegli accenni di Frank, rendendosi conto che, in fin dei conti, anche lei deve essere un po' innamorata, altrimenti non si spiegherebbero quelle sensazioni di noia e di insofferenza per la normale vita domestica, che prima non aveva mai provato. L'unico a essere lieto di quel cambiamento di programma, oltre naturalmente a Mr. Woodhouse, è Mr. Knightley, che non manca comunque di compatire la delusione degli altri, in particolare di Emma. Quanto a Jane Fairfax, il primo incontro dopo la partenza di Frank è deludente; mostra un'indifferenza molto irritante, ma forse dipende tutto dal fatto che da allora soffre di forti mal di testa.

Vol. II, cap. 13 (31)
Dopo quella che lei ritiene sia stata una velata dichiarazione d'amore da parte di Frank Churchill, Emma interroga se stessa, pensa di esserne innamorata, poi riduce molto la portata di quell'amore, e poi, pur continuando a pensarci con piacere, decide fermamente che la sua risposta futura sarà un no. Arriva la prima lettera da Enscombe, ed Emma la legge con piacere, notando tutti i particolari che possono essere interpretati come un omaggio diretto sicuramente a lei. Rimane particolarmente colpita da un breve accenno a Harriet, e, come suo solito, non perde tempo nell'immaginare di poter trasferire a lei quell'affetto di cui, in fin dei conti, non sa che farsene. D'altronde, Harriet, dopo le distrazioni dovute alla visita di Frank Churchill e all'attesa del ballo poi naufragato, comincia a ripensare pericolosamente a Mr. Elton, e bisogna pur fare qualcosa per allontanarla da quei pensieri. I suoi sforzi però sembrano vani: l'amica le dà ragione, ma si vede benissimo che il suo pensiero fisso rimane quello. Emma prova allora ad attaccarla facendola sentire in colpa, assumendosi la responsabilità di quell'amore deluso, e affermando che, finché vedrà l'amica così turbata, non potrà mai sentirsi tranquilla. Harriet, nella sua semplicità, rimane colpita da quelle accuse, e cerca in tutti i modi di non mostrarsi ingrata verso quella Miss Woodhouse per la quale ha quasi una venerazione. E così, a Emma sembra di aver trovato la strada giusta, e, pur negandolo anche a se stessa, continua a immaginare di potersi far sostituire nel cuore di Frank Churchill da quell'amica così dolce e affezionata.

Vol. II, cap. 14 (32)
La curiosità di Highbury è finalmente appagata: Mrs. Elton compare per la prima volta in chiesa. Emma decide di non essere l'ultima a fare la visita di rito, e insiste per farsi accompagnare da Harriet, anche allo scopo di ridurre il più possibile la durata della visita. Visto l'imbarazzo generale nel ritrovarsi insieme dopo le vicende precedenti, la visita ha un esito incerto ed Emma preferisce rimandare il suo giudizio. Quando gli Elton ricambiano la cortesia, Emma, visto che Harriet non c'è e Mr. Elton è impegnato con il padre, ha la possibilità di fare una chiacchierata a tu per tu con Mrs. Elton, e il suo giudizio è pessimo. La signora non fa altro che magnificare la casa e l'agiatezza della sorella, sposata a un ricco signore di Bristol, e sembra avere l'unico desiderio di dimostrare la propria importanza, senza dare troppo peso alle considerazioni della sua interlocutrice. L'irritazione di Emma raggiunge il massimo quando Mrs. Elton parla di Mrs. Weston e di Mr. Knightley, chiamando quest'ultimo semplicemente "Knightley", come se fosse in intima confidenza con lui. Il giudizio finale è lapidario: "una piccola villana arricchita". Il padre, come suo solito, è molto più blando, e si limita a osservare che la giovane signora parla un po' troppo velocemente.

Vol. II, cap. 15 (33)
Nei giorni successivi la pessima opinione di Emma su Mrs. Elton non cambia, anzi peggiora sempre di più. La nuova arrivata sembra prendere molto a cuore Jane Fairfax, che, con stupore di Emma, non sembra infastidita dalla sua volgare benevolenza. Quando Emma ne parla con Mr. Knightley e Mrs. Weston, quest'ultima la giustifica dicendo che probabilmente qualsiasi tipo di compagnia può essere meglio che stare in casa ad ascoltare le perenni chiacchiere di Mrs. Bates, cosa che, in effetti, Emma non si sente di negare. Mr. Knightley invece le indirizza un velato rimprovero, dicendo che la povera Jane è costretta ad accettare le premure di Mrs. Elton anche perché nessun'altra sembra molto disposta a concedergliele. Emma accusa il colpo, ma ribatte alludendo alla grande stima che lui sembra avere per Jane, in un modo che fa trasparire abbastanza chiaramente un accenno a un possibile innamoramento da parte di Knightley. Lui rintuzza subito il colpo, affermando di aver già sentito qualcosa di simile da Mr. Cole, e che un'idea del genere non gli è mai passata per la testa. Emma è estremamente soddisfatta di aver finalmente chiarito quel dubbio che da tempo la rodeva, ma Mrs. Weston non sembra affatto convinta: Mr. Knightley le è sembrato un po' troppo ansioso di negare quell'amore, e in questi casi negare troppo è un po' come confessare che in fin dei conti qualcosa di vero c'è.

Vol. II, cap. 16 (34)
Gli Elton diventano subito popolari: tutti fanno loro visita e fioccano gli inviti a pranzi e a ricevimenti serali. Emma non vuole essere da meno, anche per non suscitare pettegolezzi sul suo rapporto con la coppia, e, dopo aver rapidamente convinto il padre, organizza un pranzo a Hartfield. Visto che Mr. Woodhouse non tollera più di otto persone a tavola, deve limitarsi, oltre agli Elton, ai Weston e a Mr. Knightley, con l'aggiunta della sola Harriet. Quest'ultima, però, declina l'invito: non è ancora pronta ad affrontare un incontro così lungo con Mr. Elton e signora. Emma non aspettava altro, visto che, in effetti, aveva intenzione di invitare Jane Fairfax, soprattutto perché le bruciano ancora il velato ma chiarissimo rimprovero di Mr. Knightley sulla sua negligenza verso quell'amica d'infanzia. All'ultimo momento il conteggio degli ospiti sembra però saltare: proprio in quel giorno John Knightley ha deciso di accompagnare i due figli maggiori per una visita di qualche settimana al nonno e alla zia. Ma la questione si sistema rapidamente, visto che Mr. Weston ha un affare urgente da sbrigare a Londra e non potrà essere presente se non in serata, dopo il pranzo. Il ricevimento ha inizio, e John Knightley si mette a chiacchierare con Jane Fairfax, ed emerge così che i due si erano incontrati in mattinata, una mattinata piovosa, mentre lei stava andando a fare la sua solita passeggiata all'ufficio postale per ritirare le lettere. La cosa arriva all'orecchio di Mrs. Elton, che s'intromette subito, rimproverando Jane per quell'imprudenza e assicurandole che non ci sarà più bisogno di uscire per andare a prendere la posta, visto che al posto di Jane potrà farlo uno dei domestici degli Elton. Jane rifiuta decisamente l'offerta, affermando di non voler assolutamente rinunciare alla sua passeggiata quotidiana, e, di fronte alla caparbia ostinazione di Mrs. Elton preferisce cambiare discorso. A Emma non è sfuggito nulla di quei discorsi, e quell'insistenza nel voler andare personalmente a prendere la posta la insospettisce molto, ma dato che non vuole in nessun modo ferire i sentimenti di Jane, preferisce non dire nulla e avviarsi a braccetto con lei in sala da pranzo.

Vol. II, cap. 17 (35)
Quando le signore lasciano gli uomini dopo il pranzo per tornare in salotto, Mrs. Elton si apparta con Jane Fairfax, per continuare a insistere sui suoi piani per trovarle una sistemazione da istitutrice in una famiglia degna di lei. Jane tenta in tutti i modi di rintuzzare quella cortesia non richiesta, affermando di voler aspettare l'estate e il ritorno dei Campbell dall'Irlanda prima di muoversi, ma Mrs. Elton, come già successo prima del pranzo, non si sposta di un millimetro. La caparbia insistenza di Mrs. Elton è interrotta solo dall'arrivo di Mr. Woodhouse, che, come suo solito, aveva lasciato in anticipo i signori per unirsi alle signore. Dopo un po' anche gli altri signori arrivano in salotto, e, quasi insieme a loro, arriva anche Mr. Weston, suscitando il vivo stupore di John Knightley, che trova inspiegabile uscire di nuovo da casa dopo una giornata passata in viaggio, solo per unirsi a un ricevimento. Mr. Weston porta notizie fresche: una lettera di Frank, che annuncia la decisione dei Churchill di passare un periodo a Londra, durante il quale gli sarà facilissimo stare spesso a Highbury. Tutti, con più o meno entusiasmo, accolgono con gioia la notizia, ma Emma ne è un po' turbata, dato che ancora non riesce a rendersi conto dei propri sentimenti e a spiegarsi l'agitazione suscitata da quell'annuncio.

Vol. II, cap. 18 (36)
Mr. Weston, nel suo giro per annunciare a tutti il prossimo arrivo del figlio, si ferma con Mrs. Elton, che, sempre piena di sé come al solito, considera quel colloquio come un omaggio particolare indirizzato a lei. La chiacchierata tra i due percorre binari paralleli ma incomunicanti: Mr. Weston parla solo del figlio e della sua bassa stima verso Mrs. Churchill; Mrs. Elton coglie ogni occasione per parlare di Maple Grove e della famiglia della sorella. L'arrivo del tè pone fine a questo colloquio tra sordi, e mentre i Weston, Mr. Elton e Mr. Woodhouse si siedono al tavolo da gioco, gli altri rimangono in disparte, e John Knightley ne approfitta per parlare della permanenza dei figli a Hartfield, esternando qualche dubbio sulla possibilità che i bambini siano di intralcio a Emma, visto che negli ultimi tempi gli impegni mondani di Emma sono così cresciuti. Emma si stupisce per queste affermazioni, a cui si è unito anche Mr. Knightley, precisando di non essersi affatto accorta di quell'incremento di impegni, e che quindi sarà perfettamente in grado di occuparsi dei propri nipoti.

Vol. III, cap. 1 (37)
I Churchill arrivano a Londra, e subito dopo Frank Churchill fa una scappata di un paio d'ore a Highbury e va a far visita a Emma. Lei è ormai sicura che, per quanto la riguarda, quella sorta di innamoramento che non aveva saputo come interpretare sia del tutto svanito, ma è curiosa di verificare quali siano i sentimenti di lui dopo una lontananza di due mesi. Frank è vivace e allegro come sempre, ma i segnali che Emma crede di cogliere dal suo comportamento sono un po' contraddittori, e non le permettono di farsi un'idea chiara di come stiano le cose per lui. Dopo quella visita, passano dieci giorni in cui Frank si limita a scrivere di non essere in grado di lasciare la zia, ma poi arriva una buona notizia: Mrs. Churchill è stanca del chiasso di Londra e ha deciso di trasferirsi per due mesi a Richmond, una località molto più vicina a Highbury, cosa che permetterà a Frank di muoversi con estrema facilità. Mr. Weston è raggiante, e la circostanza rende ormai possibile riprendere il progetto del ballo al Crown, per il quale vengono subito ripresi i preparativi e decisa la data.

Vol. III, cap. 2 (38)
Arriva finalmente il giorno del ballo, Emma, insieme a Harriet, arriva in anticipo su espressa richiesta di Mr. Weston, per aiutarli a controllare tutto, ma poi si accorge che quella richiesta era stata fatta a molti altri. Dopo poco, cominciano ad arrivare tutti gli invitati, e l'arrivo di Miss Bates sembra sommergere ogni altro discorso in sala, con quella voce incessante che non dà tempo di capire e scarsissime possibilità di rispondere. Dopo i soliti capannelli, si aprono le danze, ed Emma ha la piccola delusione, non proprio digerita bene, di vedere affidare il posto d'onore a Mrs. Elton, dopo che i Weston si erano consigliati con lei sull'opportunità o meno di agire in quel modo. Il ballo procede benissimo, e l'unico cruccio di Emma è quello di vedere Mr. Knightley fermamente deciso a non partecipare alle danze. Nell'ultimo ballo prima della cena, Emma è testimone di una scena molto spiacevole: Harriet non ha trovato un cavaliere, e l'unico rimasto libero, Mr. Elton, rifiuta con sarcastica cortesia l'invito di Mrs. Weston a farla ballare, mentre la moglie gli lancia occhiate di approvazione. Ma la soluzione arriva subito dopo, ed Emma, con enorme piacere, vede che Mr. Knightley è andato in soccorso dell'amica, e che la coppia si sta unendo ai ballerini. Subito prima della cena, Miss Bates fa la sua riapparizione in sala, dopo essere andata ad aiutare la madre a mettersi a letto, e ha la possibilità di prodursi in uno dei suoi soliti monologhi. Dopo la cena, Emma ringrazia Mr. Knightley per quel gesto così gentile verso Harriet, e può constatare quanto anche lui sia rimasto disgustato dal comportamento di Mr. Elton e della moglie. Resta da decidere chi sarà il cavaliere di Emma alla ripresa delle danze, e lei non ha dubbi: sollecita Mr. Knightley a invitarla, e lui accetta molto volentieri.

Vol. III, cap. 3 (39)
Il mattino dopo Emma è a passeggio in giardino, ripensando con piacere al ballo, quando vede venire verso di lei Frank Churchill con Harriet aggrappata al suo braccio in evidente stato confusionale. Dopo averla sistemata in una poltrona, semisvenuta, Emma apprende che si era trovata a fronteggiare un gruppo di zingari, durante una passeggiata a breve distanza dall'abitato, insieme a un'amica che come lei vive nella scuola di Mrs. Goddard. L'amica era riuscita a fuggire, mentre lei era rimasta bloccata ed era stata salvata dal fortuito intervento di Frank, che stava andando a piedi a raggiungere i cavalli e il suo domestico, dopo aver tardato un po' a partire per Londra a causa di una commissione urgente a casa delle Bates. Frank va via subito, dopo aver visto che ormai Harriet si è ripresa, ed Emma non può fare a meno di fantasticare su quanto accaduto, convinta che quella coincidenza, che aveva fatto incontrare in circostanze simili, così adatte a farle guardare l'uno all'altra con occhi nuovi e più interessati, le due persone per le quali aveva in precedenza elaborato un vago progetto dei suoi, non possa essere del tutto fortuita. La voce dell'aggressione si sparge per Highbury, ed Emma è quindi impossibilitata a nasconderla al padre; ma la notizia diventa ben presto solo un vago ricordo, visto che gli zingari hanno preferito tagliare la corda in fretta. A parlarne restano solo i nipoti di Emma, che non smettono di farsi raccontare dalla zia quella storia così avvincente.

Vol. III, cap. 4 (40)
Dopo qualche giorno, Emma vede arrivare Harriet a Hartfield con un pacchetto in mano, dove scopre che l'amica custodisce due preziosi ricordi di Mr. Elton: un pezzo di cerotto e un mozzicone di matita. Harriet le spiega come ne è venuta in possesso, e le rivela che è ormai decisa a disfarsene e vuole farlo in sua presenza. Emma ne è molto contenta, e si chiede quando a quell'abbandono di Mr. Elton seguiranno notizie riguardanti Frank Churchill. Non deve aspettare molto; circa due settimane dopo, durante una banale conversazione, Harriet le rivela di essere fortemente attratta da qualcuno che è infinitamente superiore a chiunque altro, ed Emma, pur rifiutando di fare nomi, è ovviamente convinta che si tratti di Frank Churchill, soprattutto perché Harriet le dice che quell'amore è nato da un avvenimento che l'ha fatta passare da uno stato di estrema angoscia a una perfetta felicità, e lei non può fare a meno di pensare al salvataggio di qualche giorno prima, che l'aveva così colpita. Pur cercando di non illudere Harriet con previsioni ottimistiche, non riesce comunque a non darle qualche speranza, e il tacito accordo tra le due è che quel nome non sarà mai pronunciato tra di loro, almeno fino a quando non emerga che l'amore di Harriet è ricambiato.

Vol. III, cap. 5 (41)
Siamo ormai a giugno, e nulla è cambiato a Highbury: gli Elton continuano a parlare della visita dei Suckling, Jane Fairfax continua a restare dalla nonna, visto che i Campbell hanno rimandato il ritorno dall'Irlanda, e Mr. Knightley continua a trovare antipatico Frank Churchill, notando sempre di più degli strani atteggiamenti, delle allusioni più o meno visibili, tra lui e Jane Fairfax. I suoi sospetti trovano alimento un pomeriggio, quando si ritrovano tutti a passeggio e sono invitati da Emma a prendere il tè a Hartfield. Frank propone di usare un gioco dei nipoti andati via da poco: una serie di lettere con le quali formare delle parole, e Mr. Knightley non può fare a meno di notare l'aria furba di Frank Churchill, la finta riprovazione di Emma e l'imbarazzo di Jane per la scelta di certe parole, che evidentemente sottintendono significati che lui non comprende. Sempre più perplesso, una volta andati via gli altri cerca di saperne di più da Emma, anche perché vuole proteggerla da qualcosa che è pure molto evidente: l'interessamento per lei da parte di Frank, che in quella situazione all'apparenza così misteriosa e ingarbugliata non gli piace affatto. Ma si scontra con la reticenza di lei, che ammette solo una risposta chiara: i suoi sospetti di un amore segreto tra Frank Churchill e Jane Fairfax sono completamente infondati. E così Mr. Knightley torna sconsolato alla solitudine di Donwell Abbey.

Vol. III, cap. 6 (42)
Highbury è costretta a subire una delusione: i Suckling non verranno prima dell'autunno. Mrs. Elton è la più delusa di tutti, e cerca di consolarsi proponendo di andare comunque a Box Hill, la gita prevista dopo l'arrivo della famiglia della sorella. In realtà il progetto della gita già era stato fatto da qualcun altro: Emma ne aveva parlato con Mr. Weston, esprimendo il desiderio di essere un gruppo ristretto, ma il carattere fin troppo accomodante di lui non gli aveva permesso di escludere gli Elton, e così Emma si era dovuta sottomettere a una decisione che non le era certamente gradita. Ma prima di decidere una data l'azzoppamento di un cavallo, e l'incertezza sui tempi di ripresa, rimette tutto in discussione. Durante un colloquio tra Mrs. Elton e Mr. Knightley, quest'ultimo, sia pure non troppo sul serio, lancia l'idea di fare comunque una scampagnata nel suo parco, approfittando del fatto che le fragole sono ormai mature. Mrs. Elton accetta con entusiasmo, e i successivi inviti di Mr. Knightley vengono ovviamente accolti da tutti con gioia. Arriva così il giorno della scampagnata a Donwell, e, visto che il cavallo è guarito, la gita a Box Hill viene fissata per il giorno successivo. A Donwell ci sono le solite scene tra Mrs. Elton e Miss Fairfax sulla ricerca di una sistemazione come istitutrice, e quest'ultima, ormai sfinita da quelle perniciose insistenze, decide di andarsene prima degli altri, avvertendo solo Emma. Di lì a poco arriva Frank Churchill, atteso in mattinata ma trattenuto da uno dei soliti disturbi della zia. Sembra di pessimo umore, e si riprende solo dopo un po', conversando con Emma e lasciandosi convincere a partecipare anche lui alla gita del giorno successivo.

Vol. III, cap. 7 (43)
La gita a Box Hill inizia sotto i migliori auspici: il tempo è bello e tutti sono puntuali: ma una volta arrivati sembra aleggiare un'atmosfera negativa. Si formano dei gruppetti, la comitiva non riesce a legare. Frank Churchill cerca di animare la situazione, proponendosi come portavoce di Emma nel sollecitare tutti a fare dei giochi, ma l'atmosfera non cambia, anche perché Emma si lascia andare ad apprezzamenti poco lusinghieri nei confronti di Miss Bates, che, sia pure espressi in tono scherzoso, colpiscono molto la destinataria. L'arrivo delle carrozze per il ritorno sembra perciò gradito a tutti. Poco prima di salire sulla sua, però, Emma viene raggiunta da Mr. Knightley, che la rimprovera aspramente per le parole rivolte a Miss Bates; una donna povera, con la prospettiva di diventarlo sempre di più, che la conosce fin da bambina, e che quindi, anche per il suo innocente candore, non merita certo di essere presa in giro da lei. Emma cerca dapprima di prenderla a ridere, ma in realtà rimane profondamente colpita da quei rimproveri, e il viaggio di ritorno, sola nella carrozza con Harriet, si trasforma in un tragitto molto triste, durante il quale non riesce a frenare le lacrime e i sensi di colpa.

Vol. III, cap. 8 (44)
Il giorno dopo, di primo mattino, Emma si affretta a far visita a Miss Bates, sperando così di emendarsi dal cattivo comportamento del giorno precedente. All'arrivo è accolta da un po' di trambusto, riesce a intravedere zia e nipote che escono di fretta dalla stanza, e, dopo essere rimasta per un po' con Mrs. Bates, viene raggiunta dalla figlia, meno allegra e disinvolta del solito, ma non meno disposta a dare sfogo alla propria loquacità non appena Emma le chiede notizie di Jane. Miss Bates, col tono di chi è convinta che l'altra sappia già tutto, la informa che Jane si è alla fine decisa ad accettare l'impiego propostole da Mrs. Elton, e, sia pure afflitta dalla necessità di doversi separare da lei prima del previsto, si dilunga sulla buona sorte della nipote nell'aver avuto modo di trovare una sistemazione così conveniente. Mentre sta raccontando per filo e per segno le vicende di quell'improvvisa decisione, divaga anche in altre direzioni, informando Emma che Frank Churchill è partito la sera prima per Richmond, richiamato da un messaggio dello zio. Emma sente sempre più compassione per la povera Jane Fairfax, e ripensa con molto rammarico a tutte le malignità che la sua fantasia aveva escogitato su di lei. Riesce poi, nel fiume di parole di Miss Bates, a cogliere l'occasione propizia per andarsene, non senza aver cercato sinceramente di confortarla e di augurare ogni bene alla nipote.

Vol. III, cap. 9 (45)
Una volta tornata a casa, Emma trova in salotto Mr. Knightley, venuto a salutarli prima di partire per una visita di qualche giorno a Londra dal fratello. Emma è sorpresa da quella improvvisa decisione, ma le fa piacere vedere che Mr. Knightley, al corrente della sua visita a Miss Bates, sembra, dopo qualche incertezza, averla perdonata. Il giorno dopo arriva una notizia sensazionale da Richmond: Mrs. Churchill è morta. Le reazioni sono quelle solite quando qualcuno muore: si sceglie di passare sopra alla cattiva fama che aveva. Emma si ritrova così a fantasticare sulla possibilità per Frank Churchill di non avere ostacoli nel suo amore verso Harriet, anche se, in effetti, non ha ancora nulla di tangibile per affermare che sia innamorato. Comunque, Emma nota con soddisfazione che la sua amica sembra aver accolto quella notizia con molta compostezza, e preferisce non introdurre affatto l'argomento delle possibili felici prospettive ormai a portata di mano. In quel momento, in verità, è molto più ansiosa di emendare le proprie colpe verso Jane Fairfax, di dimostrarsi sua amica e di aiutarla in ogni modo. Ma si scontra con l'estrema riluttanza di Jane, che fa di tutto per non incontrarla e per rifiutare qualsiasi offerta da parte sua. Emma ne è mortificata, ma si rende conto che i suoi atteggiamenti precedenti in qualche modo giustificano quel comportamento. Si consola pensando che stavolta, viste le sue buone intenzioni, Mr. Knightley non avrebbe avuto nulla da rimproverarle.

Vol. III, cap. 10 (46)
Passano circa dieci giorni, e un mattino Mr. Weston si presenta a Hartfield e chiede a Emma di andare a trovare la moglie, che deve comunicarle qualcosa e vuole parlarle da sola. Emma si avvia subito con lui a Randalls, e i suoi tentativi si strappargli qualche particolare sono inutili, tanto da farle temere che possa essere successo qualcosa di grave nella famiglia della sorella. Una volta arrivata, Emma viene informata da Mrs. Weston che Frank è da molti mesi fidanzato segretamente con Jane Fairfax, dal periodo in cui si erano frequentati a Weymouth. È stato lo stesso Frank a dare quella notizia a lei e al padre, durante una brevissima visita quella mattina stessa, dopo essersi deciso a chiedere il consenso dello zio a quel matrimonio a seguito della notizia, che ancora non conosceva, della prossima partenza di Jane per assumere l'incarico di istitutrice da Mrs. Smallridge. Emma, superato il primo momento di enorme sorpresa, prima rassicura la sua amica sul fatto di non essere minimamente toccata nei sentimenti da quella notizia, e poi si lancia in una filippica contro la falsità di Mr. Churchill, che si era permesso di farle in pratica la corte pur sapendo in quale situazione si trovasse. Mrs. Weston, la cui prima ansia era stata quella di capire fino a che punto Emma avrebbe sofferto per quell'improvvisa rivelazione, cerca di calmarla e, alla fine, ci riesce, convincendola che, in fin dei conti, pur biasimando il comportamento del figliastro, non se la sente di condannarlo fino in fondo. A quel punto viene richiamato Mr. Weston, che mostra tutto il suo sollievo nel vedere Emma sorridente e nel capire che la notizia non ha provocato l'effetto che lui e la moglie temevano.

Vol. III, cap. 11 (47)
Subito dopo quel colloquio finito in fin dei conti bene, Emma si rende conto che dovrà dare a Harriet, per la seconda volta, la notizia dello svanire delle sue speranze d'amore. Ma Harriet, che era già stata informata da Mr. Weston, non sembra esserne molto colpita, e una Emma sbalordita viene a sapere che l'uomo mai nominato, ma che lei era certa fosse Frank Churchill, era in realtà Mr. Knightley, e che l'avvenimento che aveva acceso la fantasia di Harriet non era stato il salvataggio dagli zingari, ma quello di averle risparmiato di restare senza cavaliere durante il ballo al Crown, quando Mr. Elton si era rifiutato di ballare con lei. Emma rimane senza parole, e in un lampo capisce che quella rivelazione ne ha provocata un'altra: da tempo lei è innamorata di Mr. Knightley, senza essersene mai resa conto. Quel pensiero improvviso, e la certezza di Harriet di essere ricambiata, con prove che anche Emma fatica a non ritenere significative, la gettano in uno stato di estremo turbamento. Dopo il colloquio con Harriet non riesce a pensare ad altro, sentendosi profondamente umiliata da quella continua serie di errori, dalla sua presunzione di capire i sentimenti degli altri, ma, sopratutto, dalla consapevolezza di non poter incolpare altri che se stessa per tutte le conseguenze di quel suo comportamento così privo di un ragionevole buonsenso.

Vol. III, cap. 12 (48)
Emma riflette incessantemente sul suo rapporto con Mr. Knightley, si rammarica di non aver mai capito la vera natura di quel rapporto e chiede a Harriet di non andare a Hartfield, per non rinnovare l'imbarazzo di trovarsi di fronte alla probabile futura moglie dell'uomo che ama. Anche se non rinuncia alla sua decisione di non sposarsi, il suo desiderio più grande è quello di vedere Mr. Knightley fare lo stesso, e di poter così continuare tutto come prima. Emma è immersa in questi pensieri quando arriva Mrs. Weston, per riferirle del suo colloquio con Jane Fairfax, in occasione della visita che lei e il marito avevano fatto alle Bates e dopo aver convinto la futura nuora a uscire in carrozza sola con lei. Jane si è mostrata rammaricata per quel fidanzamento tenuto nascosto così a lungo, e nel contempo felice per la bontà dimostrata da tutti, comprese le attenzioni di Emma, che aveva ignorato per evidenti motivi. Emma è lieta di sentirlo, ma dentro di sé non può non rammaricarsi per il suo comportamento complessivo con Jane, in particolare per quei pettegolezzi su Mr. Dixon che aveva condiviso con Frank Churchill. La serata poi trascorsa con il padre le ricorda il senso di abbandono e solitudine della prima sera senza Miss Taylor, ma almeno in quel caso c'era stata la visita di Mr. Knightley a rallegrare padre e figlia, e quelle visite così gradite ormai stanno probabilmente per finire.

Vol. III, cap. 13 (49)
Il giorno dopo, Emma, approfittando di una schiarita del tempo e di una visita di Mr. Perry, che farà compagnia al padre, esce a fare due passi in giardino, con l'intento di distrarsi per non continuare a pensare a Harriet e Mr. Knightley. Ma poco dopo essere uscita, vede venire verso di lei proprio Mr. Knightley, tornato quel mattino da Londra. Emma scopre presto che lui è tornato dopo aver saputo del fidanzamento segreto di Frank Churchill e Miss Fairfax, per accertarsi di come lei avesse preso la cosa, convinto che le palesi attenzioni di Frank durante la sua permanenza a Highbury avessero lasciato il segno. Ma poi, non appena lui cerca di dire qualcosa, dopo aver appreso che Emma non era rimasta in alcun modo ferita da quella vicenda, lo zittisce, per paura che le parli di Harriet. Lui sembra molto turbato da quel comportamento, e quando lei, pentendosi di averlo fermato in modo così scortese, lo prega di parlare, le sue parole, la sua confessione di essere partito per la gelosia che lo rodeva, la rivelazione di amarla, la sorprendono e, nello stesso tempo, scacciano tutti i suoi timori facendola quasi venir meno dalla felicità. Emma è al settimo cielo, lieta di non essersi fatta sfuggire nulla riguardo alle confidenze di Harriet, e ormai pienamente appagata. Dopo un colloquio nel quale Knightley le racconta tutti i tormenti del proprio cuore durante quel periodo, i due rientrano in casa dopo essere entrambi, in meno di mezzora, passati da una profonda infelicità a una perfetta felicità.

Vol. III, cap. 14 (50)
Naturalmente Emma passa una notte insonne, durante la quale, dopo aver mitigato un po' l'eccitazione di quel pomeriggio così straordinario, riesce anche a pensare a qualche problema pratico, e su due punti prende delle decisioni. Il padre non dovrà essere lasciato solo, e, quindi, fino a quando lui vivrà, il rapporto con Mr. Knightley dovrà limitarsi al fidanzamento. Per quanto riguarda Harriet, dopo aver riflettuto su che cosa fare per non sembrarle nemica, decide di chiedere alla sorella di ospitarla per qualche settimana a Londra, in modo di allontanarla da Highbury e di darle qualche distrazione. Il mattino dopo Mr. Knightley viene a colazione e, una volta andato via, Emma riceve un plico piuttosto corposo da Randalls che, immaginando che cosa contiene, non è affatto vogliosa di leggere, visto che la sua mente è così piena di pensieri da avere ben poco spazio da dedicare ad altro. Comunque, non potendone certo fare a meno, legge prima il biglietto di Mrs. Weston, che naturalmente la informa di averle mandato la tanto attesa lettera del figliastro, e poi la lettera. Frank Churchill non dice nulla di nuovo, o almeno nulla che non si potesse prevedere una volta a conoscenza di quel segreto mantenuto così bene. Si dilunga soprattutto sulle sue attenzioni a Emma, per le quali biasima se stesso, e che cerca di giustificare con la sua sensazione che Miss Woodhouse non avesse nessun interesse reale per lui, e poi passa a descrivere il suo rapporto con Jane, parlando di tutti i malintesi sorti proprio per quel suo comportamento così riprovevole. Ma ormai è acqua passata, tutto è finito bene, e Frank conclude la sua lettera rafforzando tutto ciò che aveva detto in precedenza sull'enorme valore che attribuisce alla donna che a breve diventerà sua moglie.

Vol. III, cap. 15 (51)
La lettera piace molto a Emma, che non vede l'ora di farla leggere a Mr. Knightley. Lui per un po' cerca di resistere, visto che ha altro per la testa, ma poi cede, ne commenta alcuni punti con sarcasmo e altri in modo più positivo, e alla fine, pur senza ritrattare nulla circa i suoi giudizi precedenti su Frank Churchill, ammette che almeno sembra molto innamorato di Jane Fairfax, e che la vicinanza di una donna del genere non potrà che migliorarlo. Una volta conclusa la lettura, Mr. Knightley le espone un suo progetto, nato da lunghe riflessioni: visto che è impensabile sia abbandonare Mr. Woodhouse, sia sradicarlo da Hartfield, l'unica soluzione possibile è che sia lui a trasferirsi, almeno fino a quando Mr. Woodhouse sarà in vita. Emma, felicissima di quella proposta, che supera tutti i suoi dubbi, si rende conto di come quella sia una grande prova d'amore da parte del suo futuro marito, costretto per un tempo indefinito a rinunciare alla sua casa e alle sue abitudini. La sua felicità ha una piccola ma fastidiosa macchia solo se pensa a quanto soffrirà Harriet e alla necessità di allontanarla, almeno per un po'. Ma poi si consola pensando che il tempo le farà dimenticare Mr. Knightley, o meglio, che non passerà molto prima che si innamori di qualcun altro, anche se, persino per Harriet, innamorarsi più di tre volte in un anno sarebbe davvero troppo.

Vol. III, cap. 16 (52)
Emma riesce senza difficoltà a ottenere dalla sorella l'invito a Londra per Harriet. Una volta risolta quella faccenda, Emma ha solo un altro tarlo che ancora la rode: annunciare il suo fidanzamento al padre. Visto però che nell'arco di un paio di settimana è prevista una nascita a Randalls, decide di rimandare l'annuncio a dopo quella data, per non agitare il padre con un altro problema oltre a quello, ma anche per concedersi un periodo di spensieratezza. Oltre a godersi appieno le visite di Mr. Knightley, Emma decide di far visita a Jane Fairfax, che non vedeva dalla gita a Box Hill. L'inizio è un po' traumatico: a casa Bates c'è Mrs. Elton; ma Emma è di ottimo umore e disposta a essere paziente con tutti. Deve comunque sorbirsi gli incessanti sottintesi di Mrs. Elton, convinta di essere l'unica depositaria del segreto svelato della sua pupilla. Nemmeno l'arrivo di Miss Bates riesce a zittirla, e, quando arriva anche Mr. Elton, deluso di non aver trovato in casa Knightley, con il quale doveva parlare, a suo dire, di faccende molto importanti, Emma decide che è arrivato il momento di andarsene. Jane l'accompagna fino alla porta, un po' imbarazzata, ma Emma frena subito i suoi tentativi di scusarsi, dicendole che anche lei ha molto da farsi perdonare, e pregandola di dimenticare vicendevolmente il passato.

Vol. III, cap. 17 (53)
Arriva il momento della nascita della bambina dei Weston, ed Emma non ha più scuse. Prende il coraggio a due mani e rivela tutto al padre. Mr. Woodhouse reagisce come era prevedibile: prima rifiuta decisamente l'idea, ma poi, a furia di insistenze, e accerchiato da Emma, da Mrs. Watson e da Isabella, e ovviamente da Mr. Knightley, si deve arrendere, anche perché si convince che la presenza fissa di un altro uomo a Hartfield non è in fin dei conti così negativa. La voce si diffonde rapidamente, dopo che Mr. Weston ne ha parlato alla futura nuora davanti a Miss Bates, e tutto sommato viene accolta da tutti con favore, salvo che nella canonica, dove la più colpita è Mrs. Elton. Il marito, infatti, si limita a congratularsi con se stesso per essere scampato alla convivenza a Hartfield, mentre la moglie guarda con sconcerto a un futuro che vedrà la presenza di una Mrs. Knightley; non avrà più il piacere di vedere organizzata una gita a Donwell in suo onore, ma, memore di una situazione simile in una famiglia nei dintorni di Maple Grove, si consola pensando che quella forzata convivenza non durerà a lungo.

Vol. III, cap. 18 (54)
Passano i giorni, e si avvicina il momento in cui i Knightley e Harriet arriveranno a Hartfield. Emma è turbata dal prossimo incontro con l'amica, ma un mattino, la visita di Mr. Knightley porta una novità inaspettata: Robert Martin è andato a Londra, doveva consegnare alcune carte a John Knightley per conto del suo padrone e ha così rivisto Harriet; in poche parole, i due hanno deciso di sposarsi. Dapprima Emma rimane muta dalla sorpresa, ma poi spiega a Mr. Knightley che quel silenzio non deriva dai suoi giudizi passati su quel matrimonio, ora completamente cambiati, ma solo dallo sbalordimento per la notizia inaspettata. Emma è ormai libera da qualsiasi preoccupazione e, quando accompagna il padre nella visita quotidiana a Mrs. Weston e alla sua bambina, è felicissima di incontrare Frank Churchill, appena arrivato, e Jane, che ne ha approfittato per passare una giornata a Randalls con l'amato. Dopo un primo momento di imbarazzo, lei e Frank si stuzzicano un po' sul passato, ma poi si lasciano rinnovando la stima reciproca. Durante quella conversazione, comunque, Emma, pur rivalutando il carattere di Frank, non può fare a meno di paragonarlo a quello di Mr. Knightley, a tutto vantaggio di quest'ultimo.

Vol. III, cap. 19 (55)
Emma ha ancora qualche dubbio sulla veridicità di quell'improvviso ritorno di Harriet al vecchio amore, ma è un dubbio che viene presto fugato, visto che al ritorno, l'amica le confessa di aver sempre continuato a pensare a Robert Martin, ed Emma, pur restando interdetta da quei continui voltafaccia amorosi dell'amica, si rende conto che quella è la soluzione migliore. Si scopre finalmente chi è il padre di Harriet: un commerciante benestante, che è stato in grado di mantenerla dignitosamente e che si dimostra anche generoso nel fornirle una dote. Le nozze tra Harriet e Robert Martin possono così avere luogo senza intoppi, e a Emma resta solo il difficile compito di convincere il padre, che ancora guarda al matrimonio della figlia come a una cosa lontana, a fissare una data ravvicinata. Un aiuto insperato arriva da una fonte inaspettata: i Weston, e altri nel vicinato, subiscono un furto nel pollaio, e Mr. Woodhouse, che non fa distinzioni tra ladri di galline e scassinatori, riesce a tranquillizzarsi solo pensando alla momentanea presenza in casa di John Knightley, che però a breve dovrà tornare a Londra. Da qui al considerare desiderabile la presenza perenne in casa del fratello ci vuole poco. E così, meno di un mese dopo il matrimonio dell'amica, anche Emma può sposarsi con Mr. Knightley, mentre Frank e Jane dovranno aspettare il termine del periodo di lutto per Mrs. Churchill, un mese dopo. Le nozze vengono celebrate con molta semplicità, e l'unica che trova qualcosa da ridire è Mrs. Elton, che già immagina come a Maple Grove resteranno allibiti dalla modestia di quella cerimonia, di gran lunga inferiore alla sua.

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