Jane Austen

Love and Freindship
traduzione di Giuseppe Ierolli

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To Madame La Comtesse De Feuillide
This Novel is inscribed
by
Her obliged Humble Servant
                                           The Author


Love and Freindship
a novel
in a series of Letters -.


"Deceived in Freindship and Betrayed in Love."


LETTER THE FIRST

From Isabel to Laura

How often, in answer to my repeated intreaties that you would give my Daughter a regular detail of the Misfortunes and Adventures of your Life, have you said "No, my freind never will I comply with your request till I may be no longer in Danger of again experiencing such dreadful ones."

Surely that time is now at hand. You are this day 55. If a woman may ever be said to be in safety from the determined Perseverance of disagreable Lovers and the cruel Persecutions of obstinate Fathers, surely it must be at such a time of Life.

Isabel.       

A Madame La Comtesse De Feuillide
Questo Romanzo è dedicato
dalla
Sua riconoscente Umile Serva
                                           L'Autrice


Amore e amicizia
romanzo
in forma epistolare -.


"Deluso nell'amicizia e tradito nell'amore." (1)


PRIMA LETTERA

Da Isabel a Laura

Quante volte, in risposta alle mie ripetute suppliche di dare a mia Figlia un ordinato resoconto delle Disgrazie e della Avventure della vostra Vita, avete detto "No, amica mia non acconsentirò mai alla vostra richiesta fino a quando non correrò più il Rischio di sperimentarne di altrettanto terribili."

Certamente quel momento è ormai prossimo. Oggi voi avete 55 anni. Se mai una donna può essere ritenuta al sicuro dalla risoluta Perseveranza di sgradevoli Innamorati e dalle crudeli Persecuzioni di Padri ostinati, certamente dev'essere in quest'epoca della Vita.

Isabel.       



(1) È l'ultimo verso di una quartina anonima, pubblicata come mottetto a tre voci in una miscellanea musicale del 1799: A Selections of Favourite Catches, Glees, &c Sung at the Bath Harmonic Society (The Bookseller in Bath, Bath, 1799):

    Welcome, the covert of these aged oaks;
    Welcome, each cavern of the horrid rocks;
    Far from the world's illusion let me rove,
    Deceiv'd in Friendship, and betray'd in Love.

    Benvenuta, l'ombra di queste antiche querce
    Benvenuta, ogni caverna delle orride rupi;
    Lontano dalle illusioni del mondo fatemi vagare,
    Deluso nell'Amicizia, e tradito nell'Amore.

LETTER 2D

Laura to Isabel

Altho' I cannot agree with you in supposing that I shall never again be exposed to Misfortunes as unmerited as those I have already experienced, yet to avoid the imputation of Obstinacy or ill-nature, I will gratify the curiosity of your daughter; and may the fortitude with which I have suffered the many Afflictions of my past Life, prove to her a useful Lesson for the support of those which may befall her in her own.

Laura       

2ª LETTERA

Laura a Isabel

Sebbene io non possa essere d'accordo con voi nel supporre che non sarò mai più esposta a Disgrazie immeritate come quelle che ho già sperimentato, tuttavia per evitare l'accusa di Ostinazione o cattiveria, appagherò la curiosità di vostra figlia, e possa la forza d'animo con la quale ho sopportato i molti Dolori della mia Vita passata, rivelarsi per lei un'utile Lezione per sostenerla in quelli che potranno capitarle nella sua.

Laura       

LETTER 3RD

Laura to Marianne

As the Daughter of my most intimate freind I think you entitled to that knowledge of my unhappy Story, which your Mother has so often solicited me to give you.

My Father was a native of Ireland and an inhabitant of Wales; my Mother was the natural Daughter of a Scotch Peer by an italian Opera-girl - I was born in Spain and received my Education at a Convent in France.

When I had reached my eighteenth Year I was recalled by my Parents to my paternal roof in Wales. Our mansion was situated in one of the most romantic parts of the Vale of Uske. Tho' my Charms are now considerably softened and somewhat impaired by the Misfortunes I have undergone, I was once beautiful. But lovely as I was the Graces of my Person were the least of my Perfections. Of every accomplishment accustomary to my sex, I was Mistress. - When in the Convent, my progress had always exceeded my instructions; my Acquirements had been wonderfull for my Age, and I had shortly surpassed my Masters.

In my Mind, every Virtue that could adorn it was centered; it was the Rendez-vous of every good Quality and of every noble sentiment.

A sensibility too tremblingly alive to every affliction of my Freinds, my Acquaintance and particularly to every affliction of my own, was my only fault, if a fault it could be called. Alas! how altered now! Tho' indeed my own Misfortunes do not make less impression on me, than they ever did, yet now I never feel for those of an other. My accomplishments too, begin to fade - I can neither sing so well nor Dance so gracefully as I once did - and I have entirely forgot the Minuet Dela Cour -

Adeiu.             
Laura       

3ª LETTERA

Laura a Marianne

Come Figlia della mia più intima amica ritengo che abbiate il diritto di conoscere la mia infelice Storia, che vostra Madre mi ha così spesso sollecitata a raccontarvi.

Mio Padre era originario dell'Irlanda e viveva nel Galles; mia Madre era la Figlia naturale di un Pari di Scozia e di una ballerina italiana dell'Opera - io sono nata in Spagna e sono stata educata in un Convento in Francia.

Una volta raggiunti i diciotto Anni fui richiamata dai miei Genitori al tetto paterno in Galles. La nostra casa era situata in una delle zone più romantiche della Valle dell'Usk. Sebbene il mio Fascino sia ora considerevolmente attenuato e alquanto compromesso dalle Disgrazie patite, un tempo ero bella. Ma per quanto fossi attraente le Grazie della mia Persona erano la minima parte delle mie Perfezioni. Di tutte le doti tipiche del mio sesso, ero Padrona. - In Convento, i miei progressi andavano sempre oltre gli insegnamenti; i miei Risultati erano sorprendenti per la mia Età, e in breve tempo avevo superato i miei Maestri.

Nella mia Mente, erano riunite tutte le Virtù capaci di renderla attraente; era il punto d'incontro di ogni buona Qualità e di ogni nobile sentimento.

Una sensibilità troppo viva per ogni pena dei miei Amici, dei miei Conoscenti e in particolare per ogni pena che mi riguardasse personalmente, era il mio unico difetto, se difetto si può chiamare. Ahimè! come sono cambiata ora! Anche se per la verità le mie Disgrazie non mi toccano meno di quanto facessero prima, tuttavia ora non provo più nulla per quelle degli altri. Anche le mie doti, cominciano ad affievolirsi - non sono più capace di cantare così bene né di Danzare in modo così elegante come un tempo - e ho completamente dimenticato il Minuetto Di Corte -

Adieu.             
Laura       

LETTER 4TH

Laura to Marianne

Our neighbourhood was small, for it consisted only of your Mother. She may probably have already told you that being left by her Parents in indigent Circumstances she had retired into Wales on eoconomical motives. There it was, our freindship first commenced -. Isabel was then one and twenty - Tho' pleasing both in her Person and Manners, (between ourselves) she never possessed the hundredth part of my Beauty or Accomplishments. Isabel had seen the World. She had passed 2 Years at one of the first Boarding-schools in London; had spent a fortnight in Bath and had supped one night in Southampton.

"Beware, my Laura (she would often say) Beware of the insipid Vanities and idle Dissipations of the Metropolis of England; Beware of the unmeaning Luxuries of Bath and of the stinking fish of Southampton."

"Alas! (exclaimed I) how am I to avoid those evils I shall never be exposed to? What probability is there of my ever tasting the Dissipations of London, the Luxuries of Bath, or the stinking Fish of Southampton? I who am doomed to waste my Days of Youth and Beauty in an humble Cottage in the Vale of Uske."

Ah! little did I then think I was ordained so soon to quit that humble Cottage for the Deceitfull Pleasures of the World.

adeiu               
Laura -       

4ª LETTERA

Laura a Marianne

Il nostro vicinato era esiguo, in quanto era composto solo da vostra Madre. Vi avrà probabilmente già raccontato che avendola lasciata i suoi Genitori in misere Condizioni si era ritirata in Galles per motivi economici. Fu là, che la nostra amicizia ebbe inizio -. Isabel aveva allora ventun anni - Nonostante fosse piacevole nella Persona e nei Modi, (detto fra noi) non ha mai avuto la centesima parte della mia Bellezza o delle mie Doti. Isabel aveva visto il Mondo. Era stata per due anni in uno dei migliori Collegi di Londra; aveva passato due settimane a Bath e aveva cenato una sera a Southampton.

"Guardatevi, Laura mia (diceva spesso) Guardatevi dalle insulse Vanità e dalle vane Dissolutezze della Capitale dell'Inghilterra; Guardatevi dagli insensati Lussi di Bath e dal fetido pesce di Southampton."

"Ahimè! (esclamavo io) come farò a evitare questi mali se non vi sarò mai esposta? Che probabilità c'è che io possa mai assaporare le Dissolutezze di Londra, i Lussi di Bath, o il fetido Pesce di Southampton? Io che sono condannata a sprecare i miei Giorni di Gioventù e Bellezza in un'umile Casetta nella Valle dell'Usk."

Ah! come potevo minimamente immaginare allora che sarei stata destinata ad abbandonare quell'umile Casetta per gli Ingannevoli Piaceri del Mondo.

adieu               
Laura -       

LETTER 5TH

Laura to Marianne

One Evening in December, as my Father, my Mother and myself were arranged in social converse round our Fireside, we were, on a sudden, greatly astonished, by hearing a violent knocking on the outward Door of our rustic Cot.

My Father started - "What noise is that," (said he.) "It sounds like a loud rapping at the Door" - (replied my Mother.) "It does indeed." (cried I.) "I am of your opinion; (said my Father) it certainly does appear to proceed from some uncommon violence exerted against our unoffending Door." "Yes (exclaimed I) I cannot help thinking it must be somebody who knocks for Admittance."

"That is another point (replied he;) We must not pretend to determine on what motive the person may knock - tho' that someone does rap at the Door, I am partly convinced."

Here, a 2d tremendous rap interrupted my Father in his speech and somewhat alarmed my Mother and me.

"Had we not better go and see who it is? (said she) the servants are out." "I think we had," (replied I.) "Certainly, (added my Father) by all means." "Shall we go now?" (said my Mother). "The sooner the better." (answered he.) "Oh! Let no time be lost" (cried I.)

A third more violent Rap than ever, again assaulted our ears. "I am certain there is somebody knocking at the Door." (said my Mother.) "I think there must," (replied my Father). "I fancy the Servants are returned; (said I) I think I hear Mary going to the Door." "I'm glad of it" (cried my Father) "for I long to know who it is."

I was right in my Conjecture, for Mary instantly entering the Room, informed us that a young Gentleman and his Servant were at the Door, who had lossed their way, were very cold and begged leave to warm themselves by our fire.

"Wont you admit them?" (said I). "You have no objection, my Dear?" (said my Father.) "None in the World." (replied my Mother.)

Mary, without waiting for any further commands immediately left the room and quickly returned introducing the most beauteous and amiable Youth I had ever beheld. The servant, She kept to herself.

My natural Sensibility had already been greatly affected by the sufferings of the unfortunate Stranger and no sooner did I first behold him, than I felt that on him the happiness or Misery of my future Life must depend. -

adeiu             
Laura       

5ª LETTERA

Laura a Marianne

Una Sera di dicembre, mentre mio Padre, mia Madre e io eravamo intenti a un'amabile conversazione intorno al Fuoco, fummo, all'improvviso, enormemente stupiti, nel sentire un violento bussare alla Porta d'ingresso della nostra rustica Casetta.

Mio Padre sobbalzò - "Che rumore è questo", (disse). "Sembra come un forte bussare alla Porta" - (rispose mia Madre). "È proprio così." (esclamai io). "Sono d'accordo con voi; (disse mio Padre) senza dubbio pare che provenga da una qualche inusitata violenza esercitata contro la nostra innocua Porta." "Sì (esclamai io) non posso fare a meno di pensare che debba esserci qualcuno che bussa per Entrare."

"Questa è un'altra questione (rispose lui); Non dobbiamo pretendere di stabilire per quale motivo questa persona possa bussare - sebbene che qualcuno stia bussando alla Porta, ne sia quasi del tutto convinto."

A questo punto, un 2° tremendo colpo interruppe le parole di mio Padre e mise alquanto in allarme mia Madre e me.

"Non faremmo meglio ad andare a vedere chi è? (disse lei) i domestici sono fuori." "Penso che dovremmo farlo", (risposi io). "Certamente, (aggiunse mio Padre) a tutti i costi." "Andiamo ora?" (disse mia Madre). "Prima è meglio è." (rispose lui). "Oh! Non perdiamo tempo" (esclamai io).

Un terzo Colpo più violento che mai, ci aggredì di nuovo le orecchie. "Sono certa che c'è qualcuno che sta bussando alla Porta." (disse mia Madre). "Penso di sì", (rispose mio Padre). "Suppongo che i Domestici siano tornati, (dissi io) mi sembra di sentire Mary che va alla Porta." "Ne sono lieto" (esclamò mio Padre) "perché voglio proprio sapere chi è."

La mia Ipotesi era giusta, perché in quell'istante Mary entrò nella Stanza, informandoci che alla Porta c'erano un giovane Gentiluomo e il suo Domestico, che avevano smarrito la strada, erano gelati e chiedevano il permesso di scaldarsi al nostro fuoco.

"Non volete farli entrare?" (dissi io). "Avete qualche obiezione, mia Cara?" (disse mio Padre). "Assolutamente nessuna." (rispose mia Madre).

Mary, senza aspettare ulteriori ordini uscì immediatamente dalla stanza e tornò subito dopo in compagnia del più bello e amabile Giovane che io abbia mai visto. Il domestico, l'aveva tenuto per sé.

La mia innata Sensibilità era già stata grandemente toccata dalle sofferenze dello sfortunato Straniero e non appena gli diedi la prima occhiata, sentii subito che da lui sarebbero dipese la felicità o la Sofferenza della mia Vita futura.

adieu             
Laura       

LETTER 6TH

Laura to Marianne

The noble Youth informed us that his name was Lindsay -. for particular reasons however I shall conceal it under that of Talbot. He told us that he was the son of an English Baronet, that his Mother had been many years no more and that he had a Sister of the middle size. "My Father (he continued) is a mean and mercenary wretch - it is only to such particular freinds as this Dear Party that I would thus betray his failings -. Your Virtues my amiable Polydore (addressing himself to my father) yours Dear Claudia and yours my Charming Laura call on me to repose in you my Confidence." We bowed. "My Father, seduced by the false glare of Fortune and the Deluding Pomp of Title, insisted on my giving my hand to Lady Dorothea. No, never exclaimed I. Lady Dorothea is lovely and Engaging; I prefer no woman to her; but Know Sir, that I scorn to marry her in compliance with your Wishes. No! Never shall it be said that I obliged my Father."

We all admired the noble Manliness of his reply. He continued.

"Sir Edward was surprized; he had perhaps little expected to meet with so spirited an opposition to his will. 'Where Edward in the name of Wonder (said he) did you pick up this unmeaning Gibberish? You have been studying Novels I suspect.' I scorned to answer: it would have been beneath my Dignity. I mounted my Horse and followed by my faithful William set forwards for my Aunts.

"My Father's house is situated in Bedfordshire, my Aunt's in Middlesex, and tho' I flatter myself with being a tolerable proficient in Geography, I know not how it happened, but I found myself entering this beautifull Vale which I find is in South Wales, when I had expected to have reached my Aunts.

"After having wandered some time on the Banks of the Uske without knowing which way to go, I began to lament my cruel Destiny in the bitterest and most pathetic Manner. It was now perfectly Dark, not a single Star was there to direct my steps, and I know not what might have befallen me had I not at length discerned thro' the solemn Gloom that surrounded me a distant Light, which as I approached it, I discovered to be the chearfull Blaze of your fire. Impelled by the combination of Misfortunes under which I laboured, namely Fear, Cold and Hunger I hesitated not to ask admittance which at length I have gained; and now my Adorable Laura (continued he taking my Hand) when may I hope to receive that reward of all the painfull sufferings I have undergone during the course of my Attachment to you, to which I have ever aspired. Oh! when will you reward me with Yourself?"

"This instant, Dear and Amiable Edward." (replied I.). We were immediately united by my Father, who tho' he had never taken orders had been bred to the Church.

adeiu             
Laura.       

6ª LETTERA

Laura a Marianne

Il nobile Giovanotto ci informò che il suo nome era Lindsay -. per particolari ragioni tuttavia lo terrò celato sotto quello di Talbot. Ci disse che era il figlio di un Baronetto Inglese, che sua Madre non c'era più da molti anni e che aveva una Sorella di taglia media. "Mio Padre (proseguì) è un miserabile meschino e venale - è solo ad amici così intimi come quelli di questo Caro Gruppo che posso svelare le sue manchevolezze -. Le vostre Virtù mio amabile Polydore (rivolgendosi a mio padre) le vostre Cara Claudia e le vostre mia Incantevole Laura mi inducono a riporre in voi la mia Fiducia." Ci inchinammo. "Mio Padre, sedotto dal mendace bagliore della Ricchezza e dall'Illusorio Sfoggio del Titolo, insisteva perché concedessi la mia mano a Lady Dorothea. No, mai esclamai. Lady Dorothea è deliziosa e Attraente; non pongo nessun'altra donna al di sopra di lei; ma Sappiate Signore, che disprezzo l'idea di sposarla per compiacere i vostri Desideri. No! Non sia mai detto che io mi pieghi a mio Padre."

Tutti noi ammirammo la nobile Virilità della sua risposta. Proseguì.

"Sir Edward rimase sorpreso; forse era ben lontano dall'aspettarsi di incontrare una così vigorosa opposizione ai suoi voleri. 'In nome del cielo Edward (disse) dove sei andato a pescare questi insensati Sproloqui? Sospetto che tu abbia letto troppi Romanzi.' Non mi abbassai a rispondere: sarebbe stato indegno di me. Montai a Cavallo e seguito dal mio fedele William mi diressi a casa di mia Zia.

La casa di mio Padre è situata nel Bedfordshire, quella di mia Zia nel Middlesex, e anche se mi lusingo di ritenermi abbastanza ferrato in Geografia, non so com'è successo, ma mi sono trovato a entrare in questa bellissima Valle che scopro essere nel Galles Meridionale mentre mi aspettavo di essere arrivato da mia Zia.

Dopo aver vagato per un po' sulle Rive dell'Usk senza sapere che direzione prendere, ho cominciato a lamentare il mio crudele Destino nella Maniera più amara e commovente. Ormai era completamente Buio, non c'era nemmeno una Stella a dirigere i miei passi, e non so che cosa mi sarebbe potuto accadere se non avessi alla fine scorto attraverso la solenne Oscurità che mi circondava una Luce lontana, che mentre mi avvicinavo, scoprii essere la gioiosa Fiamma del vostro caminetto. Spinto dalla combinazione di Sventure che mi avevano spossato, vale a dire Paura, Freddo e Fame non ho esitato a chiedere quell'ospitalità che alla fine ho ottenuto; e ora mia Adorabile Laura (proseguì prendendomi la Mano) quando potrò sperare di ricevere per tutte le penose sofferenze che ho patito durante il mio Amore per voi, quella ricompensa a cui ho sempre aspirato. Oh! quando mi ricompenserete con Voi stessa?"

"All'istante, Caro e Amabile Edward." (risposi). Fummo immediatamente uniti da mio Padre, che sebbene non avesse mai preso gli ordini era stato educato alla Religione.

adieu             
Laura.       

LETTER 7TH

Laura to Marianne

We remained but a few Days after our Marriage, in the Vale of Uske -. After taking an affecting Farewell of my Father, my Mother, and my Isabel, I accompanied Edward to his Aunt's in Middlesex. Philippa received us both with every expression of affectionate Love. My arrival was indeed a most agreable surprize to her as she had not only been totally ignorant of my Marriage with her Nephew, but had never even had the slightest idea of there being such a person in the World.

Augusta, the sister of Edward, was on a visit to her when we arrived. I found her exactly what her Brother had described her to be - of the middle size. She received me with equal surprize though not with equal Cordiality, as Philippa. There was a Disagreable Coldness and Forbidding Reserve in her reception of me which was equally Distressing and Unexpected. None of that interesting Sensibility or amiable Simpathy in her Manners and Address to me, when we first met which should have Distinguished our introduction to each other -. Her Language was neither warm, nor affectionate, her expressions of regard were neither animated nor cordial; her arms were not opened to receive me to her Heart, tho' my own were extended to press her to mine.

A short Conversation between Augusta and her Brother, which I accidentally overheard, encreased my Dislike to her, and convinced me that her Heart was no more formed for the soft ties of Love than for the endearing intercourse of Freindship.

"But do you think that my Father will ever be reconciled to this imprudent connection?" (said Augusta).

"Augusta (replied the noble Youth) I thought you had a better opinion of me, than to imagine I would so abjectly degrade myself as to consider my Father's Concurrence in any of my Affairs, either of Consequence or concern to me -. Tell me Augusta tell me with sincerity; did you ever know me consult his inclinations or follow his Advice in the least trifling Particular, since the age of fifteen?"

"Edward (replied she) you are surely too diffident in your own praise -. Since you were fifteen only! - My Dear Brother since you were five years old, I entirely acquit you of ever having willingly contributed to the Satisfaction of your Father. But still I am not without apprehensions of your being shortly obliged to degrade yourself in your own eyes by seeking a Support for your Wife in the Generosity of Sir Edward."

"Never, never Augusta will I so demean myself. (said Edward). Support! What Support will Laura want which she can receive from him?"

"Only those very insignificant ones of Victuals and Drink." (answered she.)

"Victuals and Drink! (replied my Husband in a most nobly contemptuous Manner) and dost thou then imagine that there is no other support for an exalted Mind (such as is my Laura's) than the mean and indelicate employment of Eating and Drinking?"

"None that I know of, so efficacious." (returned Augusta).

"And did you then never feel the pleasing Pangs of Love, Augusta? (replied my Edward). Does it appear impossible to your vile and corrupted Palate, to exist on Love? Can you not conceive the Luxury of living in every Distress that Poverty can inflict, with the object of your tenderest affection?"

"You are too ridiculous (said Augusta) to argue with; perhaps however you may in time be convinced that..."

Here I was prevented from hearing the remainder of her Speech, by the appearance of a very Handsome young Woman, who was ushered into the Room at the Door of which I had been listening. On hearing her announced by the Name of "Lady Dorothea," I instantly quitted my Post and followed her into the Parlour, for I well remembered that she was the Lady proposed as a Wife for my Edward by the Cruel and Unrelenting Baronet.

Altho' Lady Dorothea's visit was nominally to Philippa and Augusta, yet I have some reason to imagine that (acquainted with the Marriage and arrival of Edward) to see me was a principal motive to it.

I soon perceived that tho' Lovely and Elegant in her Person and tho' Easy and Polite in her Address, she was of that inferior order of Beings with regard to Delicate Feeling, tender Sentiments, and refined Sensibility, of which Augusta was one.

She staid but half an hour and neither in the Course of her Visit, confided to me any of her Secret thoughts, nor requested me to confide in her, any of Mine. You will easily imagine therefore, my Dear Marianne that I could not feel any ardent Affection or very sincere Attachment for Lady Dorothea.

Adeiu             
Laura.       

7ª LETTERA

Laura a Marianne

Dopo il nostro Matrimonio non restammo che qualche Giorno, nella Valle dell'Usk -. Dopo aver ricevuto un commovente Addio da mio Padre, mia Madre, e dalla mia Isabel, accompagnai Edward da sua Zia nel Middlesex. Philippa ci accolse entrambi con mille espressioni di tenero Affetto. Il mio arrivo fu in verità una sorpresa molto piacevole per lei dato che non solo era completamente ignara del mio Matrimonio con il Nipote, ma non aveva mai avuto la più pallida idea che esistesse al Mondo una tale persona.

Augusta, la sorella di Edward, era in visita da lei quando arrivammo. La trovai esattamente come l'aveva descritta il Fratello - di taglia media. Mi accolse con la stessa sorpresa di Philippa, anche se non con la stessa Cordialità. Nell'accogliermi c'era una Sgradevole Freddezza e un Austero Riserbo che erano in egual misura Dolorosi e Inaspettati. Nei suoi Modi e nel suo rivolgersi a me non ci furono quei Sentimenti di interesse o di amabile Simpatia, che al nostro primo incontro avrebbero dovuto Contraddistinguere la reciproca conoscenza -. Le Parole non furono né calorose, né affettuose, il modo di salutarmi non fu né vivace né cordiale; le sue braccia non si spalancarono per stringermi al Cuore, nonostante le mie fossero distese per accogliere le sue.

Una breve Conversazione tra Augusta e il Fratello, che per caso mi capitò di ascoltare, accrebbe la mia Avversione nei suoi confronti, e mi convinse che il suo Cuore non era fatto per i dolci legami dell'Amore più di quanto non lo fosse per le tenere relazioni dell'Amicizia.

"Ma credi che nostro Padre potrà mai approvare questa imprudente unione?" (disse Augusta).

"Augusta (rispose il nobile Giovane) pensavo che tu avessi un'opinione migliore di me, piuttosto che ritenere che potrei degradarmi in modo così spregevole da considerare l'Approvazione di mio Padre in qualsiasi Questione che mi riguardi, come Importante o degna di interessarmi -. Dimmi Augusta dimmi con sincerità; mi hai mai visto chiedere il suo parere o seguire i suoi Consigli per il sia pur minimo e insignificante Dettaglio, da quando avevo quindici anni?"

"Edward (rispose lei) sei di sicuro troppo timido nel farti degli elogi -. Solo da quando avevi quindici anni! - Mio Caro Fratello da quando ne avevi cinque, posso completamente assolverti dall'aver mai contribuito volentieri alla Soddisfazione di tuo Padre. Tuttavia sono propensa a temere che a breve sarai obbligato a degradarti ai tuoi stessi occhi chiedendo un Aiuto per tua Moglie alla Generosità di Sir Edward."

"Mai, mai e poi mai Augusta mi abbasserò a tanto. (disse Edward). Aiuto! Quale Aiuto di cui Laura avrà bisogno potrà mai ricevere da lui?"

"Solo quello molto insignificante di Mangiare e Bere." (rispose lei).

"Mangiare e Bere! (rispose mio Marito nella Maniera più nobilmente sprezzante) e ritieni dunque che non ci sia altro aiuto per una Mente elevata (come quella della mia Laura) che il meschino e indelicato uso del Mangiare e del Bere?"

"Non ne conosco nessuno, altrettanto efficace." (riprese Augusta).

"E quindi non hai mai provato i piacevoli Tormenti dell'Amore, Augusta? (rispose il mio Edward). Sembra impossibile al tuo vile e corrotto Palato, vivere d'Amore? Non puoi concepire il Lusso di condividere tutte le Pene che può infliggere la Povertà, con l'oggetto del tuo più tenero affetto?"

"Sei troppo ridicolo (disse Augusta) per discuterne; forse però col tempo riuscirai a convincerti che..."

Qui mi fu impedito di ascoltare il resto del Discorso, dall'apparire di una giovane Donna molto Bella, che fu introdotta nella Stanza dalla Porta da cui stavo origliando. Sentendola annunciare con il Nome di "Lady Dorothea", abbandonai all'istante il mio Posto e la seguii in Salotto, perché ricordavo bene che si trattava della Lady proposta in Moglie al mio Edward dal Crudele e Implacabile Baronetto.

Nonostante la visita di Lady Dorothea fosse nominalmente a Philippa e Augusta, avevo tuttavia qualche motivo di immaginare che (venuta a conoscenza del Matrimonio e dell'arrivo di Edward) vedere me fosse il motivo principale.

Mi accorsi subito che anche se Bella ed Elegante nell'Aspetto e Disinvolta e Beneducata nei Modi, apparteneva a quel genere di Esseri inferiori rispetto alla Delicatezza d'Animo, alla tenerezza dei Sentimenti, e alla finezza della Sensibilità, a cui apparteneva anche Augusta.

Restò solo mezzora e nel Corso della Visita, non mi confidò nessuno dei suoi segreti Pensieri, né mi chiese di confidare a lei, nessuno dei Miei. Potrete perciò facilmente immaginare, mia Cara Marianne, come io non potessi provare nessun Affetto ardente o sincero Attaccamento per Lady Dorothea.

Adieu             
Laura.       

LETTER 8TH

Laura to Marianne, in continuation

Lady Dorothea had not left us long before another visitor as unexpected a one as her Ladyship, was announced. It was Sir Edward, who informed by Augusta of her Brother's marriage, came doubtless to reproach him for having dared to unite himself to me without his Knowledge. But Edward foreseeing his design, approached him with heroic fortitude as soon as he entered the Room, and addressed him in the following Manner.

"Sir Edward, I know the motive of your Journey here - You come with the base Design of reproaching me for having entered into an indissoluble engagement with my Laura without your Consent - But Sir, I glory in the Act -. It is my greatest boast that I have incurred the Displeasure of my Father!"

So saying, he took my hand and whilst Sir Edward, Philippa, and Augusta were doubtless reflecting with Admiration on his undaunted Bravery, led me from the Parlour to his Father's Carriage which yet remained at the Door and in which we were instantly conveyed from the pursuit of Sir Edward.

The Postilions had at first received orders only to take the London road; as soon as we had sufficiently reflected However, we ordered them to Drive to M----, the seat of Edward's most particular freind, which was but a few miles distant.

At M----, we arrived in a few hours; and on sending in our names were immediately admitted to Sophia, the Wife of Edward's freind. After having been deprived during the course of 3 weeks of a real freind (for such I term your Mother) imagine my transports at beholding one, most truly worthy of the Name. Sophia was rather above the middle size; most elegantly formed. A soft Languor spread over her lovely features, but increased their Beauty -. It was the Characteristic of her Mind -. She was all Sensibility and Feeling. We flew into each others arms and after having exchanged vows of mutual Freindship for the rest of our Lives, instantly unfolded to each other the most inward Secrets of our Hearts -. We were interrupted in the Delightfull Employment by the entrance of Augustus, (Edward's freind) who was just returned from a solitary ramble.

Never did I see such an affecting Scene as was the meeting of Edward and Augustus.

"My Life! my Soul!" (exclaimed the former). "My Adorable Angel!" (replied the latter) as they flew into each other's arms. - It was too pathetic for the feelings of Sophia and myself - We fainted Alternately on a Sofa.

Adeiu             
Laura       

8ª LETTERA

Laura a Marianne, di seguito

Lady Dorothea non ci aveva lasciato da molto quando un altro visitatore inaspettato quanto sua Signoria, fu annunciato. Era Sir Edward, che informato da Augusta del matrimonio del Fratello, veniva senza dubbio a rimproverarlo per aver osato unirsi con me a sua insaputa. Ma Edward prevedendo le sue intenzioni, gli andò incontro con eroica fermezza non appena egli entrò nella Stanza, e si rivolse a lui nella Maniera che segue.

"Sir Edward, conosco il motivo del vostro Viaggio fin qui - Venite con il meschino Designo di rimproverarmi per essermi impegnato in un indissolubile legame con la mia Laura senza il vostro Consenso - Ma Signore, io ne sono fiero -. È il mio vanto più grande essere incorso nella Disapprovazione di mio Padre!".

Così dicendo, mi prese la mano e mentre Sir Edward, Philippa, e Augusta stavano senza dubbio riflettendo con Ammirazione sul suo intrepido Coraggio, mi condusse dal Salotto alla Carrozza del Padre che stava ancora alla Porta e con la quale sfuggimmo all'inseguimento di Sir Edward.

Sulle prime i Postiglioni avevano avuto solo l'ordine di prendere la strada per Londra; tuttavia non appena avemmo il tempo sufficiente per riflettere, ordinammo loro di Dirigersi a M----, dove viveva il più intimo amico di Edward, che era a poche miglia di distanza.

A M----, arrivammo in poche ore; e dopo aver comunicato i nostri nomi fummo immediatamente ricevuti da Sophie, la Moglie dell'amico di Edward. Dopo essere stata privata per 3 intere settimane di una vera amica (perché così chiamo vostra Madre) potete immaginare il mio trasporto nell'incontrarne una, degna al massimo grado di questo Nome. Sophia era un po' al di sopra della taglia media; di aspetto estremamente elegante. Un soffice Languore spirava dai suo tratti incantevoli, che però ne accresceva la Bellezza -. Era la Caratteristica del suo Animo -. Era tutta Sensibilità e Sentimento. Ci slanciammo l'una nelle braccia dell'altra e dopo esserci scambiate giuramenti di reciproca Amicizia per tutta la Vita, ci svelammo all'istante i più intimi Segreti dei nostri Cuori -. Fummo interrotte in questa Deliziosa Occupazione dall'ingresso di Augustus, (l'amico di Edward) che tornava da una passeggiata solitaria.

Mai avevo visto una Scena così affettuosa come quella dell'incontro tra Edward e Augustus.

"Vita mia! Anima mia!" (esclamò il primo). "Angelo mio adorato!" (replicò il secondo) mentre si slanciavano l'uno nelle braccia dell'altro. - Era troppo commovente per i sentimenti miei e di Sophia - Svenimmo a Turno sul Sofà.

Adieu             
Laura       

LETTER THE 9TH - FROM THE SAME TO THE SAME

Towards the close of the Day we received the following Letter from Philippa.

"Sir Edward is greatly incensed by your abrupt departure; he has taken back Augusta with him to Bedfordshire. Much as I wish to enjoy again your charming Society, I cannot determine to Snatch you from that, of such dear and deserving Freinds - When your Visit to them is terminated, I trust you will return to the arms of your

Philippa."       

We returned a suitable answer to this affectionate Note and after thanking her for her kind invitation assured her that we would certainly avail ourselves of it, whenever we might have no other place to go to. Tho' certainly nothing could to any reasonable Being, have appeared more satisfactory, than so gratefull a reply to her invitation, yet I know not how it was, but she was certainly capricious enough to be displeased with our behaviour and in a few weeks after, either to revenge our Conduct, or releive her own solitude, married a young and illiterate Fortune-hunter. This imprudent Step (tho' we were sensible that it would probably deprive us of that fortune which Philippa had ever taught us to expect) could not on our own accounts, excite from our exalted Minds a single sigh; yet fearfull lest it might prove a source of endless misery to the deluded Bride, our trembling Sensibility was greatly affected when we were first informed of the Event. The affectionate Entreaties of Augustus and Sophia that we would for ever consider their House as our Home, easily prevailed on us to determine never more to leave them -. In the Society of my Edward and this Amiable Pair, I passed the happiest moments of my Life; Our time was most delightfully spent, in mutual Protestations of Freindship, and in vows of unalterable Love, in which we were secure from being interrupted, by intruding and disagreable Visitors, as Augustus and Sophia had on their first Entrance in the Neighbourhood, taken due care to inform the surrounding Families, that as their Happiness centered wholly in themselves, they wished for no other society. But alas! my Dear Marianne such Happiness as I then enjoyed was too perfect to be lasting. A most severe and unexpected Blow at once destroyed every sensation of Pleasure. Convinced as you must be from what I have already told you concerning Augustus and Sophia, that there never were a happier Couple, I need not I imagine inform you that their union had been contrary to the inclinations of their Cruel and Mercenary Parents; who had vainly endeavoured with obstinate Perseverance to force them into a Marriage with those whom they had ever abhorred; but with an Heroic Fortitude worthy to be related and Admired, they had both, constantly refused to submit to such despotic Power.

After having so nobly disentangled themselves from the Shackles of Parental Authority, by a Clandestine Marriage, they were determined never to forfeit the good opinion they had gained in the World, in so doing, by accepting any proposals of reconciliation that might be offered them by their Fathers - to this farther tryal of their noble independence however they never were exposed.

They had been married but a few months when our visit to them commenced during which time they had been amply supported by a considerable Sum of Money which Augustus had gracefully purloined from his Unworthy father's Escritoire, a few days before his union with Sophia.

By our arrival their Expenses were considerably encreased tho' their means for supplying them were then nearly exhausted. But they, Exalted Creatures!, scorned to reflect a moment on their pecuniary Distresses and would have blushed at the idea of paying their Debts. - Alas! what was their Reward for such disinterested Behaviour! The beautifull Augustus was arrested and we were all undone. Such perfidious Treachery in the merciless perpetrators of the Deed will shock your gentle nature Dearest Marianne as much as it then affected the Delicate Sensibility of Edward, Sophia, your Laura, and of Augustus himself. To compleat such unparalelled Barbarity we were informed that an Execution in the House would shortly take place. Ah! what could we do but what we did! We sighed and fainted on the Sofa.

Adeiu             
Laura       

9ª LETTERA - DALLA STESSA ALLA STESSA
 

Sul finire del Giorno ricevemmo da Philippa la Lettera che segue.

"Sir Edward è fortemente irritato dalla vostra repentina partenza; ha riportato Augusta con sé nel Berdfordshire. Per quanto desideri godere ancora della vostra incantevole Compagnia, non me la sento di Strapparvi a quella, di Amici tanto cari e degni - Quando la vostra Visita sarà terminata, confido che tornerete tra le braccia della vostra

Philippa."       

Mandammo una risposta appropriata a questo affettuoso Biglietto e dopo averla ringraziata per il gentile invito le assicurammo che ne avremmo certamente approfittato ogniqualvolta non avessimo avuto nessun altro posto dove andare. Sebbene nulla potesse certamente apparire a ogni Essere ragionevole, più apprezzabile di una così riconoscente risposta al suo invito, pure non so come, ma lei fu talmente incostante da offendersi del nostro comportamento e dopo poche settimane, o per vendicarsi della nostra Condotta, o per alleviare la sua solitudine, si sposò con un giovane e illetterato Cacciatore di dote. Questo Passo imprudente (anche se eravamo consapevoli che ci avrebbe probabilmente privati di quel patrimonio che Philippa ci aveva sempre detto di aspettarci) non riuscì per quanto ci riguarda, a suscitare un solo lamento nei nostri Animi elevati; ma per paura che potesse rivelarsi una fonte di inesauribili disgrazie per la Sposa ingannata, la nostra trepidante Sensibilità fu grandemente colpita quando fummo per la prima volta informati dell'Accaduto. Le affettuose Suppliche di Augustus e Sophia affinché noi considerassimo per sempre la loro come Casa nostra, ci convinsero facilmente a decidere di non lasciarli mai più -. In Compagnia del mio Edward e di quell'Amabile Coppia, ho trascorso i momenti più felici della mia Vita; Il tempo trascorreva in modo delizioso, in reciproche Dichiarazioni di Amicizia, e in giuramenti di Amore eterno, nel corso dei quali eravamo certi di non essere interrotti, da Visitatori invadenti e sgradevoli, visto che Augustus e Sophia in occasione del loro primo Ingresso nel Vicinato, si erano premurati di informare le Famiglie nei dintorni, che siccome la loro Felicità di fondava interamente su loro stessi, non desideravano altra compagnia. Ma ahimè! mia Cara Marianne la Felicità che provavo allora era troppo perfetta per essere duratura. Un colpo a un tempo acuto e inatteso distrusse ogni sensazione di Piacere. Convinta come dovete essere da ciò che vi ho già detto di Augustus e Sophia, che non c'era mai stata Coppia più felice, immagino di non avere bisogno di informarvi che la loro unione era andata contro le inclinazioni dei loro Crudeli e Interessati Genitori; che avevano inutilmente tentato con ostinata Perseveranza di costringerli a un Matrimonio con persone che essi avevano sempre aborrito; ma con Eroica Fermezza degna di essere riferita e Ammirata, avevano entrambi, costantemente rifiutato di sottomettersi a un Potere così dispotico.

Dopo essersi così nobilmente sottratti al Giogo dell'Autorità Paterna, con un Matrimonio Clandestino, erano decisi a non essere più privati della buona opinione che, così facendo, si erano guadagnati agli occhi del Mondo, accettando qualsiasi proposta di riconciliazione che poteva essere offerta loro dai Padri - a questa ulteriore prova della loro nobile indipendenza comunque non furono mai esposti.

Si erano sposati da pochi mesi quando cominciò la nostra visita e durante quel periodo erano stati ampiamente sorretti da una considerevole Somma di Denaro che Augustus aveva elegantemente sottratto dalla Scrivania del suo Indegno padre, qualche giorno prima della sua unione con Sophia.

A causa del nostro arrivo le loro Spese erano considerevolmente aumentate e i mezzi per farvi fronte erano quasi esauriti. Ma essi, Creature Elevate! disdegnavano di riflettere un solo momento sui loro Problemi finanziari e sarebbero arrossiti all'idea di pagare i Debiti. - Ahimè! quale fu la Ricompensa per un Comportamento così disinteressato! Il bell'Augustus fu arrestato e noi tutti fummo rovinati. Un tale perfido Tradimento da parte degli spietati esecutori di quel Gesto sconvolgerà la vostra natura gentile Carissima Marianne tanto quanto colpì la Delicata Sensibilità di Edward, di Sophia, della vostra Laura, e dello stesso Augustus. A coronamento di quella Barbarie senza eguali fummo informati che presto avrebbe avuto luogo un Sequestro in Casa. Ah! che cosa potevamo fare se non quello che facemmo! Sospirammo e svenimmo sul Sofà.

Adieu             
Laura       

LETTER 10TH

Laura in continuation

When we were somewhat recovered from the overpowering Effusions of our Greif, Edward desired that we would consider what was the most prudent step to be taken in our unhappy situation while he repaired to his imprisoned freind to lament over his misfortunes. We promised that we would, and he set forwards on his Journey to Town. During his Absence we faithfully complied with his Desire and after the most mature Deliberation, at length agreed that the best thing we could do was to leave the House; of which we every moment expected the Officers of Justice to take possession. We waited therefore with the greatest impatience, for the return of Edward in order to impart to him the result of our Deliberations -. But no Edward appeared -. In vain did we count the tedious Moments of his Absence - in vain did we weep - in vain even did we sigh - no Edward returned -. This was too cruel, too unexpected a Blow to our Gentle Sensibility -. we could not support it - we could only faint -. At length collecting all the Resolution I was Mistress of, I arose and after packing up some necessary Apparel for Sophia and myself, I dragged her to a Carriage I had ordered, and we instantly set out for London. As the Habitation of Augustus was within twelve miles of Town, it was not long e'er we arrived there, and no sooner had we entered Holbourn than letting down one of the Front Glasses I enquired of every decent-looking Person that we passed "If they had seen my Edward?"

But as we drove too rapidly to allow them to answer my repeated Enquiries, I gained little, or indeed, no information concerning him. "Where am I to Drive?" said the Postilion. "To Newgate Gentle Youth (replied I), to see Augustus." "Oh! no, no, (exclaimed Sophia) I cannot go to Newgate; I shall not be able to support the sight of my Augustus in so cruel a confinement - my feelings are sufficiently shocked by the recital, of his Distress, but to behold it will overpower my Sensibility." As I perfectly agreed with her in the Justice of her Sentiments the Postilion was instantly directed to return into the Country. You may perhaps have been somewhat surprised my Dearest Marianne, that in the Distress I then endured, destitute of any Support, and unprovided with any Habitation, I should never once have remembered my Father and Mother or my paternal Cottage in the Vale of Uske. To account for the seeming forgetfullness I must inform you of a trifling Circumstance concerning them which I have as yet never mentioned -. The death of my Parents a few weeks after my Departure, is the circumstance I allude to. By their decease I became the lawfull Inheritress of their House and Fortune. But alas! the House had never been their own and their Fortune had only been an Annuity on their own Lives. - Such is the Depravity of the World! To your Mother I should have returned with Pleasure, should have been happy to have introduced to her, my Charming Sophia and should with Chearfullness have passed the remainder of my Life in their dear Society in the Vale of Uske, had not one obstacle to the execution of so agreable a Scheme, intervened; which was the Marriage and Removal of your Mother to a Distant part of Ireland. Adeiu

Laura.       

10ª LETTERA

Laura di seguito

Quando ci fummo un po' ripresi dalle prepotenti Manifestazioni del nostro Dolore, Edward ci pregò di valutare quale potesse essere il passo più prudente da compiere nella nostra infelice situazione mentre lui si sarebbe recato dal suo amico in prigione per piangere sulle sue sventure. Promettemmo che l'avremmo fatto, e lui si mise in Viaggio alla volta della Città. Durante la sua Assenza ottemperammo fedelmente al suo Desiderio e dopo una più che attenta Riflessione, alla fine convenimmo che la cosa migliore che potessimo fare era lasciare la Casa; dove ci aspettavamo a momenti che arrivassero gli Ufficiali Giudiziari per prenderne possesso. Aspettammo perciò con estrema impazienza, il ritorno di Edward al fine di metterlo a parte del risultato delle nostre Riflessioni -. Ma Edward non si vedeva -. Invano contammo i tediosi Momenti della sua Assenza - invano piangemmo - altrettanto invano sospirammo - Edward non tornava -. Era un Colpo troppo crudele, troppo inaspettato per la nostra Delicata Sensibilità -. non riuscimmo a sopportarlo - riuscimmo solo a svenire -. Alla fine chiamai a raccolta tutta la Fermezza di cui ero Padrona, mi alzai e dopo aver fatto i bagagli con il Vestiario strettamente necessario per Sophia e me, la trascinai in una Carrozza che avevo chiamato, e ci avviammo all'istante verso Londra. Dato che l'Abitazione di Augustus era a meno di dodici miglia dalla Città, non ci mettemmo molto ad arrivare, ed eravamo appena entrati a Holbourn (1) che cominciai a chiedere dal Finestrino abbassato a tutte le Persone con aspetto decoroso che oltrepassavamo se avevano visto il mio Edward.

Ma dato che procedevamo troppo rapidamente per permettere loro di rispondere alle mie ripetute Richieste, ottenni ben poco, o a dire la verità, nessuna informazione che lo riguardasse. "Dove mi devo dirigere?" disse il Postiglione. "A Newgate (2) Cortese Giovanotto (risposi io), da Augustus." "Oh, no, no, (esclamò Sophia) non posso andare a Newgate. Non sarei in grado di sopportare la vista del mio Augustus in una così crudele costrizione - i miei sentimenti sono già sconvolti a sufficienza dal racconto, delle sue Pene, e vederle di persona sarebbe un colpo troppo forte per la mia Sensibilità." Visto che ero perfettamente d'accordo con lei sulla Legittimità dei suoi Sentimenti al Postiglione fu immediatamente ordinato di tornare in Campagna. Potete forse essere rimasta sorpresa mia Carissima Marianne, che nelle Ambasce che stavo sopportando, priva di ogni Sostegno, e sprovvista di una qualsiasi Abitazione, io non avessi mai una volta rammentato mio Padre e mia Madre o la Casetta paterna nella Valle dell'Usk. Per giustificare ciò che potrebbe sembrare smemoratezza devo informarvi di una insignificante Circostanza che li riguardava e che finora non ho mai menzionato -. La morte dei miei Genitori poche settimane dopo la mia Partenza, è la circostanza a cui alludo. A seguito del loro decesso io ero diventata l'Erede legale della Casa e del Patrimonio di famiglia. Ma ahimè! la Casa non era mai stata di loro proprietà e il Patrimonio si limitava a un Vitalizio non trasmissibile. - Tale è la Depravazione del Mondo! Da vostra Madre sarei tornata con Piacere, sarei stata felice di farle conoscere, la mia Incantevole Sophia e avrei trascorso con Gioia il resto della mia Vita in loro Compagnia nella Valle dell'Usk, se non si fosse frapposto un ostacolo all'esecuzione di un Progetto così invitante; ovvero il Matrimonio e il Trasferimento di vostra Madre in una Lontana regione dell'Irlanda. Adieu

Laura.       



(1) Holborn era un quartiere di Londra e anche il nome di una delle strade principali che conducevano in città. Il fatto che per le sue richieste Laura cerchi persone di aspetto decoroso si spiega con il fatto che il quartiere non era uno di quelli considerati raccomandabili.

(2) La più famosa prigione di Londra.

LETTER 11TH

Laura in continuation

"I have a Relation in Scotland (said Sophia to me as we left London) who I am certain would not hesitate in receiving me." "Shall I order the Boy to drive there?" said I - but instantly recollecting myself, exclaimed, "Alas, I fear it will be too long a Journey for the Horses." Unwilling however to act only from my own inadequate Knowledge of the Strength and Abilities of Horses, I consulted the Postilion, who was entirely of my Opinion concerning the Affair. We therefore determined to change Horses at the next Town and to travel Post the remainder of the Journey. - When we arrived at the last Inn we were to stop at, which was but a few miles from the House of Sophia's Relation, unwilling to intrude our Society on him unexpected and unthought of, we wrote a very elegant and well-penned Note to him containing an Account of our Destitute and melancholy Situation, and of our intention to spend some months with him in Scotland. As soon as we had dispatched this Letter, we immediately prepared to follow it in person and were stepping into the Carriage for that Purpose when our Attention was attracted by the Entrance of a coroneted Coach and 4 into the Inn-yard. A Gentleman considerably advanced in years, descended from it -. At his first Appearance my Sensibility was wonderfully affected and e'er I had gazed at him a 2d time, an instinctive Sympathy whispered to my Heart, that he was my Grandfather.

Convinced that I could not be mistaken in my conjecture I instantly sprang from the Carriage I had just entered, and following the Venerable Stranger into the Room he had been shewn to, I threw myself on my knees before him and besought him to acknowledge me as his Grand-Child. - He started, and after having attentively examined my features, raised me from the Ground and throwing his Grand-fatherly arms around my Neck, exclaimed, "Acknowledge thee! Yes, dear resemblance of my Laurina and my Laurina's Daughter, sweet image of my Claudia and my Claudia's Mother, I do acknowledge thee as the Daughter of the one and the Granddaughter of the other." While he was thus tenderly embracing me, Sophia astonished at my precipitate Departure, entered the Room in search of me -. No sooner had she caught the eye of the venerable Peer, than he exclaimed with every mark of Astonishment - "Another Granddaughter! Yes, yes, I see you are the Daughter of my Laurina's eldest Girl; Your resemblance to the beauteous Matilda sufficiently proclaims it." "Oh!" replied Sophia, "when I first beheld you the instinct of Nature whispered me that we were in some degree related - But whether Grandfathers, or Grandmothers, I could not pretend to determine." He folded her in his arms, and whilst they were tenderly embracing, the Door of the Apartment opened and a most beautifull Young Man appeared. On perceiving him Lord St Clair started and retreating back a few paces, with uplifted Hands, said, "Another Grand-child! What an unexpected Happiness is this! to discover in the space of 3 minutes, as many of my Descendants! This, I am certain is Philander the son of my Laurina's 3d Girl, the amiable Bertha; there wants now but the presence of Gustavus to compleat the Union of my Laurina's Grand-Children."

"And here he is; (said a Gracefull Youth who that instant entered the room) here is the Gustavus you desire to see. I am the son of Agatha, your Laurina's 4th and Youngest Daughter." "I see you are indeed; replied Lord St Clair - But tell me (continued he looking fearfully towards the Door) tell me, have I any other Grand-Children in the House." "None my Lord." "Then I will provide for you all without farther delay - Here are 4 Banknotes of 50£ each - Take them and remember I have done the Duty of a Grandfather -." He instantly left the Room and immediately afterwards the House.

Adeiu.             
Laura.       

11ª LETTERA

Laura di seguito

"Ho un Parente in Scozia (mi disse Sophia mentre lasciavamo Londra) che sono certa non esiterebbe ad accogliermi." "Devo ordinare al Ragazzo di dirigersi là?" dissi io - ma ripensandoci subito, esclamai, "Ahimè, temo che sarà un Viaggio troppo lungo per i Cavalli." (1) Ero comunque restia ad agire in base alla mia inadeguata Conoscenza della Forza e della Capacità dei Cavalli, e consultai il Postiglione, che fu esattamente del mio stesso Parere sulla Questione. Decidemmo perciò di cambiare i Cavalli alla Città successiva e di servirci di una Vettura postale per il resto del Viaggio. - Una volta arrivate all'ultima Locanda del percorso, che era solo a poche miglia dalla Casa del Parente di Sophia, restie a imporgli la nostra Compagnia improvvisa e inaspettata, gli scrivemmo un Biglietto molto elegante e ben curato contenente un Descrizione della nostra malinconica Situazione d'indigenza, e dell'intenzione di passare alcuni mesi da lui in Scozia. Non appena spedita la Lettera, ci preparammo immediatamente a seguirla di persona e stavamo salendo sulla Carrozza a questo Scopo quando la nostra Attenzione fu attratta dall'Ingresso in cortile di un Tiro a quattro con tanto di stemma. Ne discese un Gentiluomo, considerevolmente avanti negli anni -. Al suo primo Apparire la mia Sensibilità fu estremamente colpita e non appena lo osservai per la 2ª volta, un'istintiva Simpatia sussurrò al mio Cuore, che egli era mio Nonno.

Convinta che la mia ipotesi non potesse essere sbagliata saltai all'istante già dalla Carrozza in cui ero appena entrata, e seguendo il Venerabile Straniero nella stanza che gli era stata mostrata, mi gettai in ginocchio davanti a lui e lo implorai di riconoscermi come sua Nipote. - Egli sobbalzò, e dopo aver attentamente esaminato i miei lineamenti, mi sollevò da Terra e gettandomi le braccia al Collo con fare Paterno, esclamò, "Ti riconosco! Sì, cara immagine della mia Laurina e della Figlia della mia Laurina, dolce immagine della mia Claudia e della Madre della mia Claudia, ti riconosco come Figlia dell'una e Nipote dell'altra." Mentre mi stava abbracciando con tenerezza, Sophia stupita della mia Fuga precipitosa, entrò nella Stanza per cercarmi -. Non appena ebbe catturato lo sguardo del venerabile Pari, egli esclamò con tutti i segni della Meraviglia - "Un'altra Nipote! Sì, sì, vedo in voi la Figlia della maggiore delle Ragazze della mia Laurina; La vostra rassomiglianza con la bella Matilda lo proclama a sufficienza." "Oh!" rispose Sophia, "quando vi ho visto per la prima volta un istinto Naturale mi ha sussurrato che eravamo imparentati in qualche modo - Ma se da parte dei Nonni, o delle Nonne, non potevo pretendere di determinarlo." Egli la strinse tra le braccia, e mentre erano teneramente abbracciati, si aprì la Porta della Camera e comparve un Bellissimo Giovanotto. Accorgendosi di lui Lord St Clair lo fissò e facendo qualche passo indietro, con le Mani sollevate, disse, "Un altro Nipote! Che inaspettata Felicità è questa! scoprire nello spazio di 3 minuti, così tanti dei miei Discendenti! Questo, ne sono certo è Philander il figlio della 3ª Ragazza della mia Laurina, l'amabile Bertha; a questo punto manca soltanto la presenza di Gustavus per completare la Riunione dei Nipoti della mia Laurina."

"Ed eccolo qua; (disse un Giovane Elegante che era entrato in quel momento nella stanza) ecco il Gustavus che desideravate vedere. Sono il figlio di Agatha, la 4ª e Ultima Figlia della vostra Laurina." "Vedo che lo sei davvero; rispose Lord St Clair - Ma ditemi (proseguì guardando impaurito verso la Porta) ditemi, ho qualche altro Nipote in questa Casa?" "Nessuno Signore." "Allora provvederò a voi tutti senza ulteriore indugio - Qui ci sono 4 Banconote da 50 sterline ciascuna - Prendetele e ricordatevi che ho compiuto il mio Dovere di Nonno -." Lasciò all'istante la Stanza e immediatamente dopo la Casa.

Adieu.             
Laura.       



(1) In effetti per i cavalli sarebbe stato difficile percorrere i quasi 500 chilometri da Londra al confine con la Scozia.

LETTER THE 12TH

Laura in continuation

You may imagine how greatly we were surprized by the sudden departure of Lord St. Clair -. "Ignoble Grandsire!" exclaimed Sophia. "Unworthy Grand-father!" said I, and instantly fainted in each other's arms. How long we remained in this situation I know not; but when we recovered we found ourselves alone, without either Gustavus, Philander, or the Bank-notes. As we were deploring our unhappy fate, the Door of the Apartment opened and "Macdonald" was announced. He was Sophia's cousin. The haste with which he came to our releif so soon after the receipt of our Note, spoke so greatly in his favour that I hesitated not to pronounce him at first sight, a tender and simpathetic Freind. Alas! he little deserved the name - for though he told us that he was much concerned at our Misfortunes, yet by his own account it appeared that the perusal of them, had neither drawn from him a single sigh, nor induced him to bestow one curse on our vindictive Stars.-. He told Sophia that his Daughter depended on her returning with him to Macdonald-Hall, and that as his Cousin's freind he should be happy to see me there also. To Macdonald-Hall, therefore we went, and were received with great kindness by Janetta, the Daughter of Macdonald and the Mistress of the Mansion. Janetta was then only fifteen; naturally well disposed, endowed with a susceptible Heart, and a simpathetic Disposition, she might, had these amiable Qualities been properly encouraged, have been an ornament to human Nature; but unfortunately her Father possessed not a soul sufficiently exalted to admire so promising a Disposition, and had endeavoured by every means in his power to prevent its encreasing with her Years. He had actually so far extinguished the natural noble Sensibility of her Heart, as to prevail on her to accept an offer from a young Man of his Recommendation. They were to be married in a few Months, and Graham was in the House when we arrived. We soon saw through his Character -. He was just such a Man as one might have expected to be the choice of Macdonald. They said he was Sensible, well-informed, and Agreable; we did not pretend to Judge of such trifles, but as we were convinced he had no soul, that he had never read The Sorrows of Werter, and that his Hair bore not the least resemblance to auburn, we were certain that Janetta could feel no affection for him, or at least that she ought to feel none. The very circumstance of his being her father's choice too, was so much in his disfavour, that had he been deserving her, in every other respect yet that of itself ought to have been a sufficient reason in the Eyes of Janetta for rejecting him. These considerations we were determined to represent to her in their proper light and doubted not of meeting with the desired Success from one naturally so well disposed, whose errors in the Affair had only arisen from a want of proper confidence in her own opinion, and a suitable contempt of her father's. We found her indeed all that our warmest wishes could have hoped for; we had no difficulty to convince her that it was impossible she could love Graham, or that it was her Duty to disobey her Father; the only thing at which she rather seemed to hesitate was our assertion that she must be attached to some other Person. For some time, she persevered in declaring that she knew no other young Man for whom she had the smallest Affection; but upon explaining the impossibility of such a thing she said that she beleived she did like Captain M'Kenzie better than any one she knew besides. This confession satisfied us and after having enumerated the good Qualities of M'Kenzie and assured her that she was violently in love with him, we desired to know whether he had ever in anywise declared his Affection to her.

"So far from having ever declared it, I have no reason to imagine that he has ever felt any for me." said Janetta. "That he certainly adores you (replied Sophia) there can be no doubt -. The Attachment must be reciprocal -. Did he never gaze on you with Admiration - tenderly press your hand - drop an involuntary tear - and leave the room abruptly?" "Never (replied She) that I remember - he has always left the room indeed when his visit has been ended, but has never gone away particularly abruptly or without making a bow." "Indeed my Love (said I) you must be mistaken -: for it is absolutely impossible that he should ever have left you but with, Confusion, Despair, and Precipitation -. Consider but for a moment Janetta, and you must be convinced how absurd it is to suppose that he could ever make a Bow, or behave like any other Person." Having settled this Point to our satisfaction, the next we took into consideration was, to determine in what manner we should inform M'Kenzie of the favourable Opinion Janetta entertained of him.-. We at length agreed to acquaint him with it by an anonymous Letter which Sophia drew up in the following Manner.

"Oh! happy Lover of the beautifull Janetta, oh! enviable Possessor of her Heart whose hand is destined to another, why do you thus delay a confession of your Attachment to the amiable Object of it? Oh! consider that a few weeks will at once put an end to every flattering Hope that you may now entertain, by uniting the unfortunate Victim of her father's Cruelty to the execrable and detested Graham.

"Alas! why do you thus so cruelly connive at the projected Misery of her and of yourself by delaying to communicate that scheme which had doubtless long possessed your imagination? A secret Union will at once secure the felicity of both."

The amiable M'Kenzie, whose modesty as he afterwards assured us had been the only reason of his having so long concealed the violence of his affection for Janetta, on receiving this Billet flew on the wings of Love to Macdonald-Hall, and so powerfully pleaded his Attachment to her who inspired it, that after a few more private interviews, Sophia and I experienced the Satisfaction of seeing them depart for Gretna-Green, which they chose for the celebration of their Nuptials, in preference to any other place although it was at a considerable distance from Macdonald-Hall.

Adeiu -             
Laura -       

12ª LETTERA

Laura di seguito

Potete immaginare quanto fummo sorprese dalla brusca partenza di Lord St. Clair -. "Ignobile Progenitore!" esclamò Sophia. "Indegno Nonno!" dissi io, e svenimmo all'istante l'una nelle braccia dell'altra. Non so quanto restammo in quello stato; ma quando ci riprendemmo ci trovammo da sole, senza né Gustavo, né Philander, né le Banconote. Mentre stavamo lamentando il nostro infelice destino, si aprì la porta della Camera e fu annunciato "Macdonald". Era il cugino di Sophia. La sollecitudine con cui era venuto in nostro soccorso subito dopo aver ricevuto il nostro Biglietto, deponeva talmente bene in suo favore che non esitai a giudicarlo a prima vista, un tenero e sollecito Amico. Ahimè! meritava ben poco questo nome - perché sebbene ci dicesse quanto fosse turbato dalle nostre Sventure, le sue stesse parole rivelavano che il conoscerle nei particolari, non gli aveva procurato un solo sospiro di rammarico, né lo aveva indotto a concedersi un'imprecazione nei riguardi della nostra cattiva Stella.-. Disse a Sophia che la Figlia contava di vederla tornare con lui a Macdonald-Hall, e come amica di sua Cugina egli sarebbe stato felice di accogliere anche me. Ci avviammo perciò verso Macdonald-Hall, e fummo ricevuti con grande cortesia da Janetta, Figlia di Macdonald e Padrona di Casa. Janetta aveva allora solo quindici anni; con un'indole buona di natura, dotata di un Cuore sensibile, e di Temperamento affettuoso, avrebbe potuto, se queste amabili Qualità fossero state debitamente incoraggiate, essere un vanto dell'umana Natura; ma sfortunatamente il Padre non possedeva un animo sufficientemente elevato per apprezzare un Temperamento così promettente, e aveva tentato con ogni mezzo in suo potere di impedirne lo sviluppo nel corso degli Anni. In effetti aveva fino a qual momento soffocato l'innata e nobile Sensibilità del suo Cuore, tanto da convincerla ad accettare una proposta di matrimonio da parte di un Giovanotto raccomandatole da lui. Si sarebbero sposati di lì a pochi Mesi, e Graham era in Casa quando arrivammo. Noi capimmo subito il Carattere di quest'ultimo -. Era proprio il genere di Uomo che ci si sarebbe aspettati che Macdonald avrebbe scelto. Era considerato Assennato, beneducato, e Simpatico; noi non pretendevamo di Giudicare tali sciocchezze, ma quando ci convincemmo del fatto che non avesse anima, che non avesse mai letto I Dolori di Werter, e che i suoi Capelli non avessero la minima somiglianza con il castano ramato, fummo certe che Janetta non potesse provare nessun affetto per lui, o almeno che non dovesse provarne nessuno. La semplice circostanza di essere stato scelto dal padre, era talmente tanto a suo sfavore, che anche se fosse stato degno di lei, sotto qualsiasi altro aspetto quella da sola doveva essere una ragione sufficiente agli occhi di Janette per respingerlo. Eravamo determinate a metterle appropriatamente in luce queste considerazioni e non dubitavamo di conseguire il Successo desiderato nei confronti di una persona dall'indole così naturalmente buona, i cui errori nella Faccenda erano scaturiti soltanto dalla mancanza sia della giusta fiducia nelle proprie opinioni, sia di un adeguato disprezzo per quelle del padre. In effetti trovammo in lei tutto ciò che i nostri più ardenti desideri avevano sperato; non ci fu nessuna difficoltà nel convincerla dell'impossibilità che lei potesse amare Graham, o che fosse suo Dovere disobbedire al Padre; la sola cosa per la quale sembrava esitante era la nostra asserzione che dovesse essere attratta da qualche altra Persona. Per un po', perseverò nel dichiarare di non conoscere nessun altro Giovanotto per il quale provasse il minimo Affetto; ma dopo averle spiegato l'impossibilità di una cosa del genere disse che credeva che gli piacesse il Capitano M'Kenzie più di qualsiasi altro che conoscesse. Questa confessione ci rese soddisfatte e dopo avere enumerato le buone Qualità di M'Kenzie e averla assicurata che era violentemente innamorata di lui, volemmo sapere se egli avesse mai dichiarato in qualche modo il suo Affetto per lei.

"Ben lungi dall'averlo mai dichiarato, non ho ragione di immaginare che abbia mai provato nulla per me." disse Janetta. "Che egli certamente vi adori (replicò Sophia) non c'è motivo di dubitarlo -. L'Attrazione dev'essere reciproca -. Non vi ha mai fissata con Ammirazione - tenuta teneramente la mano - versato una lacrima involontaria - e lasciato la stanza all'improvviso?" "Mai (rispose Sophia) che mi ricordi - in effetti ha sempre lasciato la stanza quando la sua visita era terminata, ma non se n'è mai andato con particolare fretta o senza fare un inchino." "Di certo Tesoro mio (dissi io) dovete sbagliarvi -: perché è assolutamente impossibile che egli via abbia mai lasciata se non con, Imbarazzo, Disperazione, e Precipitazione -. Rifletteteci solo un momento Janetta, e vi convincerete di quanto sia assurdo supporre che egli abbia potuto sempre fare un Inchino, o comportarsi come qualsiasi altra Persona." Avendo definito questo Punto in maniera soddisfacente, il successivo che prendemmo in considerazione fu, determinare in quale maniera avremmo informato M'Kenzie della favorevole Opinione che Janetta aveva di lui.-. Alla fine ci mettemmo d'accordo di farglielo sapere con una Lettera anonima che Sophia stilò nei Termini seguenti.

"Oh! felice Innamorato della bella Janetta, oh! invidiabile Padrone del Cuore di colei la cui mano è destinata a un altro, perché un tale indugio nel confessare la vostra Attrazione per l'amabile Oggetto di quest'ultima? Oh! considerate che da qui a poche settimane verrà messa bruscamente la parola fine a tutte le lusinghiere Speranze che ora nutrite, con l'unione della sventurata Vittima della Crudeltà paterna con l'esecrabile e detestato Graham.

"Ahimè! perché vi rendete così crudelmente complice della progettata Infelicità sua e vostra tardando a rendere palese quel progetto che senza dubbio domina da tempo la vostra fantasia? Un Matrimonio segreto assicurerebbe all'istante la felicità di entrambi."

L'amabile M'Kenzie, la cui modestia come in seguitò ci assicurò era stata l'unica ragione per aver celato così a lungo la violenza del suo affetto per Janetta, non appena ricevuto il Biglietto volò sulle Ali dell'Amore verso Macdonald-Hall, e perorò con tale intensità il suo Affetto a colei che l'aveva ispirato, che dopo qualche ulteriore colloquio privato, Sophia e io provammo la Soddisfazione di vederli partire per Gretna-Green, (1) che avevano scelto per celebrare le Nozze, preferendolo a qualsiasi altro luogo nonostante fosse a considerevole distanza da Macdonald-Hall.

Adieu -             
Laura -       



(1) Gretna-Green, è il primo villaggio scozzese dopo il confine con l'Inghilterra, sulla strada da Londra a Edimburgo. Era, ed è rimasto, famoso perché, a seguito di una legge emanata nel 1753 (il "Lord Hardwicke's Marriage Act") che vietava il matrimonio dei minori di ventuno anni senza il consenso dei genitori, norma che si applicava in Inghilterra ma non in Scozia, era diventato la meta di tutti i giovani inglesi che scappavano di casa per sposarsi. In questo caso JA lo cita per gioco, visto che i due fuggitivi, trovandosi già in Scozia, non avevano nessun bisogno di recarsi là per sposarsi.

LETTER THE 13TH

Laura in Continuation

They had been gone nearly a couple of Hours, before either Macdonald or Graham had entertained any suspicion of the affair -. And they might not even then have suspected it, but for the following little Accident. Sophia happening one Day to open a private Drawer in Macdonald's Library with one of her own keys, discovered that it was the Place where he kept his Papers of consequence, and amongst them some bank notes of considerable amount. This discovery she imparted to me; and having agreed together that it would be a proper treatment of so vile a Wretch as Macdonald to deprive him of Money, perhaps dishonestly gained, it was determined that the next time we should either of us happen to go that way, we would take one or more of the Bank notes from the drawer. This well-meant Plan we had often successfully put in Execution; but alas! on the very day of Janetta's Escape, as Sophia was majestically removing the 5th Bank-note from the Drawer to her own purse, she was suddenly most impertinently interrupted in her employment by the entrance of Macdonald himself, in a most abrupt and precipitate Manner. Sophia (who though naturally all winning sweetness could when occasions demanded it call forth the Dignity of her Sex) instantly put on a most forbiding look, and darting an angry frown on the undaunted Culprit, demanded in a haughty tone of voice "Wherefore her retirement was thus insolently broken in on?" The unblushing Macdonald, without even endeavouring to exculpate himself from the crime he was charged with, meanly endeavoured to reproach Sophia with ignobly defrauding him of his Money... The dignity of Sophia was wounded; "Wretch (exclaimed she, hastily replacing the Bank-note in the Drawer) how darest thou to accuse me of an Act, of which the bare idea makes me blush?" The base wretch was still unconvinced and continued to upbraid the justly-offended Sophia in such opprobious Language, that at length he so greatly provoked the gentle sweetness of her Nature, as to induce her to revenge herself on him by informing him of Janetta's Elopement, and of the active Part we had both taken in the Affair. At this period of their Quarrel I entered the Library and was as you may imagine equally offended as Sophia at the ill-grounded Accusations of the malevolent and contemptible Macdonald. "Base Miscreant! (cried I) how canst thou thus undauntedly endeavour to sully the spotless reputation of such bright Excellence? Why dost thou not suspect my innocence as soon?"

"Be satisfied Madam" (replied he) "I do suspect it, and therefore must desire that you will both leave this House in less than half an hour."

"We shall go willingly; (answered Sophia) our hearts have long detested thee, and nothing but our freindship for thy Daughter could have induced us to remain so long beneath thy roof."

"Your Freindship for my Daughter has indeed been most powerfully exerted by throwing her into the arms of an unprincipled Fortune-hunter" (replied he).

"Yes, (exclaimed I) amidst every misfortune, it will afford us some consolation to reflect that by this one act of Freindship to Janetta, we have amply discharged every obligation that we have received from her father."

"It must indeed be a most gratefull reflection, to your exalted minds." (said he).

As soon as we had packed up our wardrobe and valuables, we left Macdonald Hall, and after having walked about a mile and a half we sate down by the side of a clear limpid stream to refresh our exhausted limbs. The place was suited to meditation -. A grove of full-grown Elms sheltered us from the East -. A Bed of full-grown Nettles from the West -. Before us ran the murmuring brook and behind us ran the turn-pike road. We were in a mood for contemplation and in a Disposition to enjoy so beautifull a spot. A mutual Silence which had for some time reigned between us, was at length broke by my exclaiming - "What a lovely Scene! Alas why are not Edward and Augustus here to enjoy its Beauties with us?"

"Ah! my beloved Laura (cried Sophia) for pity's sake forbear recalling to my remembrance the unhappy situation of my imprisoned Husband. Alas, what would I not give to learn the fate of my Augustus! - to know if he is still in Newgate, or if he is yet hung. - But never shall I be able so far to conquer my tender sensibility as to enquire after him. Oh! do not I beseech you ever let me again hear you repeat his beloved Name -. It affects me too deeply -. I cannot bear to hear him mentioned, it wounds my feelings."

"Excuse me my Sophia for having thus unwillingly offended you -" replied I - and then changing the conversation, desired her to admire the noble Grandeur of the Elms which Sheltered us from the Eastern Zephyr. "Alas! my Laura (returned she) avoid so melancholy a subject, I intreat you - Do not again wound my Sensibility by Observations on those elms -. They remind me of Augustus -. He was like them, tall, magestic - he possessed that noble grandeur which you admire in them."

I was silent, fearfull lest I might any more unwillingly distress her by fixing on any other subject of conversation which might again remind her of Augustus.

"Why do you not speak my Laura? (said she after a short pause) I cannot support this silence - you must not leave me to my own reflections; they ever recur to Augustus."

"What a beautifull Sky! (said I) How charmingly is the azure varied by those delicate streaks of white!"

"Oh! my Laura (replied she hastily withdrawing her Eyes from a momentary glance at the sky) do not thus distress me by calling my Attention to an object which so cruelly reminds me of my Augustus's blue Sattin Waistcoat striped with white! In pity to your unhappy freind, avoid a subject so distressing." What could I do? The feelings of Sophia were at that time so exquisite, and the tenderness she felt for Augustus so poignant that I had not power to start any other topic, justly fearing that it might in some unforseen manner again awaken all her sensibility by directing her thoughts to her Husband. - Yet to be silent would be cruel; She had intreated me to talk.

From this Dilemma I was most fortunately releived by an accident truly apropos; it was the lucky overturning of a Gentleman's Phaeton, on the road which ran murmuring behind us. It was a most fortunate Accident as it diverted the Attention of Sophia from the melancholy reflections which she had been before indulging. We instantly quitted our seats and ran to the rescue of those who but a few moments before had been in so elevated a situation as a fashionably high Phaeton, but who were now laid low and sprawling in the Dust -. "What an ample subject for reflection on the uncertain Enjoyments of this World, would not that Phaeton and the Life of Cardinal Wolsey afford a thinking Mind!" said I to Sophia as we were hastening to the field of Action.

She had not time to answer me, for every thought was now engaged by the horrid Spectacle before us. Two Gentlemen most elegantly attired but weltering in their blood was what first struck our Eyes - we approached - they were Edward and Augustus - Yes dearest Marianne they were our Husbands. Sophia shreiked and fainted on the Ground - I screamed and instantly ran mad -. We remained thus mutually deprived of our Senses, some minutes, and on regaining them were deprived of them again -. For an Hour and a Quarter did we continue in this unfortunate Situation - Sophia fainting every moment and I running Mad as often -. At length a Groan from the hapless Edward (who alone retained any share of Life) restored us to ourselves -. Had we indeed before imagined that either of them lived, we should have been more sparing of our Greif - but as we had supposed when we first beheld them that they were no more, we knew that nothing could remain to be done but what we were about -. No sooner therefore did we hear my Edward's groan than postponing our Lamentations for the present, we hastily ran to the Dear Youth and kneeling on each side of him implored him not to die -. "Laura (said He fixing his now languid Eyes on me) I fear I have been overturned."

I was overjoyed to find him yet sensible.

"Oh! tell me Edward (said I) tell me I beseech you before you die, what has befallen you since that unhappy Day in which Augustus was arrested and we were separated -"

"I will" (said he) and instantly fetching a Deep sigh, Expired -. Sophia immediately sunk again into a swoon -. My Greif was more audible. My Voice faltered, My Eyes assumed a vacant Stare, My face became as pale as Death, and my Senses were considerably impaired -.

"Talk not to me of Phaetons (said I, raving in a frantic, incoherent manner) - Give me a violin -. I'll play to him and sooth him in his melancholy Hours - Beware ye gentle Nymphs of Cupid's Thunderbolts, avoid the piercing Shafts of Jupiter - Look at that Grove of Firs - I see a Leg of Mutton - They told me Edward was not Dead; but they deceived me - they took him for a Cucumber -" Thus I continued wildly exclaiming on my Edward's Death -. For two Hours did I rave thus madly and should not then have left off, as I was not in the least fatigued, had not Sophia who was just recovered from her swoon, intreated me to consider that Night was now approaching and that the Damps began to fall. "And whither shall we go (said I) to shelter us from either?" "To that white Cottage" (replied she pointing to a neat Building which rose up amidst the grove of Elms and which I had not before observed -) I agreed and we instantly walked to it - we knocked at the door - it was opened by an old Woman; on being requested to afford us a Night's Lodging, she informed us that her House was but small, that she had only two Bedrooms, but that However we should be wellcome to one of them. We were satisfied and followed the good Woman into the House, where we were greatly cheered by the Sight of a comfortable fire -. She was a Widow and had only one Daughter, who was then just Seventeen - One of the best of ages; but alas! she was very plain and her name was Bridget... Nothing, therefore could be expected from her... she could not be supposed to possess either exalted Ideas, Delicate Feelings or refined Sensibilities - She was nothing more than a mere good-tempered, civil and obliging Young Woman; as such we could scarcely dislike her - she was only an Object of Contempt. -

Adeiu               
Laura -       

13ª LETTERA

Laura di Seguito

Passarono circa un paio d'Ore dalla loro partenza, prima che Macdonald o Graham cominciassero a sospettare qualcosa della faccenda -. E forse non avrebbero nemmeno avuto sospetti, se non fosse stato per un piccolo Incidente. Un Giorno a Sophia era capitato di aprire con una delle sue chiavi un Cassetto nascosto nella Biblioteca di Macdonald, scoprendo che era il Posto dove egli custodiva le Carte importanti, e fra di esse alcune banconote per un ammontare considerevole. Mi mise a parte della scoperta; e avendo insieme convenuto che sarebbe stato un trattamento appropriato per un Miserabile così vile come Macdonald privarlo del suo Denaro, forse guadagnato in modo disonesto, decidemmo che la prima volta che a una di noi fosse capitato di andare là, avremmo preso una o più Banconote dal cassetto. Questo Piano altruistico era stato spesso Eseguito con successo; ma ahimè! proprio il giorno della Fuga di Janetta, mentre Sophia stava regalmente trasferendo la 5ª Banconota dal Cassetto alla propria borsa, la sua occupazione fu all'improvviso e molto maleducatamente interrotta dall'entrata di Macdonald in persona, in Modo brusco e precipitoso. Sophia (che anche se naturalmente dotata di un'accattivante dolcezza poteva quando l'occasione lo richiedeva fare appello alla Dignità del suo Sesso) sfoderò all'istante la sua aria più minacciosa, e fulminando con iroso cipiglio l'imperterrito Reo, chiese con tono altero per quale motivo il suo isolamento fosse stato violato con tale insolenza. Lo spudorato Macdonald, senza nemmeno tentare di discolparsi del crimine di cui era accusato, tentò in modo indegno di rimproverare Sophia di averlo ignobilmente derubato del suo Denaro... La dignità di Sophia fu ferita; "Miserabile (esclamò, rimettendo in fretta la Banconota nel Cassetto) come osi accusarmi di un Atto, il sui solo pensiero mi fa arrossire?" Lo spregevole miserabile non era ancora convinto e continuava ad apostrofare la giustamente offesa Sophia con un Linguaggio talmente obbrobrioso, che alla fine la gentile dolcezza della sua Indole ne fu così esasperata, da indurla a vendicarsi mettendolo al corrente della Fuga di Janetta, e della Parte attiva che avevamo entrambe avuto nella Faccenda. L'Alterco era a questo punto quando io entrai nella Biblioteca e come potete immaginare mi sentii offesa allo stesso modo di Sophia di fronte all'Accusa infondata del maligno e spregevole Macdonald. "Vile Canaglia! (gridai) come osi insozzare con tanta ostinazione un'immacolata reputazione di così splendida Eccellenza? Perché allora non sospetti anche della mia innocenza?"

"State tranquilla Madam" (replicò lui) "io infatti sospetto anche di essa, e dunque devo chiedervi di lasciare entrambe questa Casa in meno di mezzora."

"Ce ne andremo volentieri; (rispose Sophia) da tempo ti detestiamo con tutto il cuore, e nulla se non l'amicizia verso tua Figlia ci avrebbe indotte a restare così a lungo sotto il tuo tetto."

"La vostra Amicizia verso mia Figlia è stata esercitata davvero nel modo più efficace gettandola tra le braccia di un Cacciatore di dote senza scrupoli" (replicò lui).

"Sì, (esclamai io) fra tutte le nostre sventure, ci sarà di qualche consolazione pensare che attraverso questo gesto di Amicizia per Janetta, abbiamo ampiamente adempiuto a tutti gli obblighi che avevamo verso suo padre."

"Sarà di certo un pensiero confortante, per le vostre menti elevate." (disse lui).

Non appena fatti i bagagli con i vestiti e gli oggetti di valore, lasciammo Macdonald Hall, e dopo aver camminato per quasi un miglio e mezzo ci sedemmo in riva a un limpido ruscello per riposare le nostre stanche membra. Il posto era adatto alla meditazione -. Un boschetto di grandi Olmi ci riparava da Est -. Un folto Letto di Ortiche da Ovest -. Di fronte a noi scorreva mormorando il torrente e dietro correva la strada a pedaggio. Eravamo in uno stato di contemplazione e con l'animo adatto per godere di un luogo così bello. Il mutuo Silenzio che aveva per un po' regnato tra noi, fu rotto alla fine dalla mia esclamazione - "Che Spettacolo incantevole! Ahimè perché Edward e Augustus non sono qui a gioire con noi di queste Bellezze?"

"Ah! mia diletta Laura (gridò Sophia) per amor del cielo evitate di riportarmi alla mente l'infelice situazione in cui versa mio Marito in prigione. Ahimè, che cosa non darei per conoscere la sorte del mio Augustus! - per sapere se è ancora a Newgate, e se è già stato impiccato. - Ma non sarò mai capace di vincere la mia tenera sensibilità tanto da chiedere di lui. Oh! non fatevi implorare di non farvi sentir ripetere quel diletto Nome -. Mi tocca troppo profondamente -. Non riesco a sopportare di sentirlo menzionare, ferisce i miei sentimenti."

"Scusatemi Sophia per avervi involontariamente offesa -" replicai - e poi cambiando discorso, la invitai ad ammirare la nobile Grandiosità degli Olmi che ci Riparavano dallo Zefiro d'Oriente. "Ahimè! Laura mia (tornò a dire lei) evitate un soggetto così malinconico, vi supplico - Non ferite di nuovo la mia Sensibilità con Osservazioni su questi olmi -. Mi rammentano Augustus -. Era come loro, alto, maestoso - possedeva la nobile grandiosità che voi ammirate in loro."

Rimasi in silenzio, per paura di procurarle involontariamente ulteriori sofferenze soffermandomi su qualsiasi altro argomento di conversazione che potesse di nuovo farle venire in mente Augustus.

"Perché non parlate Laura mia? (disse dopo una breve pausa) non riesco a sopportare il silenzio - non dovete abbandonarmi alle mie riflessioni; tornano sempre ad Augustus."

"Che bel Cielo! (dissi) Com'è incantevole l'azzurro screziato da quelle delicate strisce di bianco!"

"Oh! Laura mia (replicò lei distogliendo subito lo Sguardo dopo una rapida occhiata al cielo) non angosciatemi portando la mia Attenzione su un soggetto che mi rammenta così crudelmente il Gilè di Raso azzurro a strisce bianche del mio Augustus! Abbiate pietà della vostra infelice amica, evitando un soggetto così doloroso." Che cosa potevo fare? I sentimenti di Sophia erano così delicati in quel momento, e la tenerezza che provava per Augustus così intensa che non avevo il coraggio di affrontare un qualsiasi altro argomento, temendo a ragione che potessi in qualche maniera imprevista risvegliare di nuovo tutta la sua sensibilità dirigendo i suoi pensieri verso il suo Sposo. - Eppure restare in silenzio sarebbe stato una crudeltà; mi aveva supplicato di parlare.

Da questo Dilemma fui per fortuna sollevata da un incidente capitato davvero a proposito; Il Calesse di un Gentiluomo si era felicemente ribaltato, sulla strada che scorreva mormorando dietro di noi. Fu un Incidente molto opportuno perché distolse l'Attenzione di Sophia dalle malinconiche riflessioni sulle quali aveva indugiato fino ad allora. Ci alzammo immediatamente e corremmo in soccorso di coloro che solo un momento prima si erano trovati in una posizione elevata quanto quella di un Calesse alto come vuole la moda, ma che ora giacevano a terra distesi in mezzo alla Polvere -. "Che ampio soggetto di riflessione sugli incerti Piaceri di questo Mondo, potrebbero offrire quel Calesse e la Vita del Cardinale Wolsey (1) a una Mente incline al pensiero!" dissi a Sophia mentre ci stavamo affrettando verso il luogo dell'Accaduto.

Non ebbe il tempo di rispondermi, perché in quel momento tutti i nostri pensieri erano occupati dall'orribile Spettacolo di fronte a noi. Due Gentiluomini vestiti con molta eleganza ma immersi nel loro sangue fu la prima cosa che colpì il nostro Sguardo - ci avvicinammo - erano Edward e Augustus - Sì carissima Marianne erano i nostri Mariti. Sophia lanciò un urlo e si accasciò al Suolo - io gridai e all'istante uscii di senno -. Restavamo in quel reciproco oscuramento dei Sensi, per qualche minuto, e una volta ripreseci ne eravamo di nuovo vittime -. Continuammo per un'Ora e un Quarto in questa disgraziata Situazione - Sophia sveniva ogni momento e io uscivo di Senno altrettanto spesso -. Alla fine un Gemito dello sventurato Edward (il solo in cui permaneva un qualche fremito di Vita) ci fece tornare in noi -. In effetti se avessimo immaginato che uno dei due fosse ancora vivo, saremmo state più parsimoniose nel nostro Dolore - ma dato che quando li avevamo visti per la prima volta avevamo creduto che non lo fossero più, ci eravamo convinte che non ci restasse nulla da fare se non quello che avevamo fatto -. Perciò non appena udito il gemito del mio Edward e rimandati per il momento i nostri Lamenti, accorremmo dal Caro Giovane e ci inginocchiammo accanto a lui una per parte implorandolo di non morire -. "Laura (disse Egli fissando su di me il suo Sguardo ormai languente) temo di essermi ribaltato."

Fui sopraffatta dalla gioia scoprendo che era ancora in sé.

"Oh! Edward raccontami (dissi) ti supplico raccontami prima di morire, che cosa è successo da quello sventurato Giorno in cui Augustus fu arrestato e ci separammo -"

"Sì" (disse lui) e all'istante traendo un Profondo sospiro, Spirò -. Sophia ricadde immediatamente in deliquio -. Il mio Dolore fu più udibile. La Voce divenne vacillante, gli Occhi assunsero una vacua Fissità, il volto divenne pallido come la Morte, e i Sensi furono messi a dura prova -.

"Non parlatemi di Calessi (dissi, vaneggiando in maniera frenetica e incoerente) - Datemi un violino -. Suonerò per lui e consolerò le sue malinconiche Ore - Guardatevi Ninfe gentili dalle Saette di Cupido, sfuggite gli acuminati Dardi di Giove - Guardate quel Boschetto di Abeti - Vedo una Zampa di Montone - Mi avevano detto che Edward non era morto; ma mi hanno ingannata - Lo hanno preso per un Cetriolo -" Continuai così gridando selvaggiamente per la Morte del mio Edward -. Per due Ore delirai come una folle e non avrei smesso, dato che non ero affatto stanca, se Sophia che si era appena ripresa dallo svenimento, non mi avesse implorata di tenere conto che si stava avvicinando la Notte e che stava cominciando a scendere l'Umidità. "E dove andremo (dissi) per ripararci da entrambe?" "In quella Casetta bianca" (ripose lei indicando una linda Costruzione che spuntava nel mezzo del boschetto di Olmi e a cui prima non avevo fatto caso -) Acconsentii e c'incamminammo subito verso di essa - bussammo alla porta - aprì una Donna anziana; alla richiesta di fornirci un Alloggio per la Notte, ci informò che la Casa era così piccola, che conteneva soltanto due Camere da letto, ma che Comunque saremmo state le benvenute in una di esse. Fummo soddisfatte e seguimmo in Casa la buona Donna, dove ci rallegrammo molto alla Vista di un bel fuoco -. Era Vedova e aveva solo una Figlia, che aveva giusto Diciassette anni - Una delle età più belle; (2) ma ahimè! era davvero bruttina e si chiamava Bridget... (3) Nulla, quindi potevamo aspettarci da lei... non si poteva supporre che possedesse Idee elevate, Sentimenti Delicati, o una raffinata Sensibilità - Non era nulla di più di una semplice Giovinetta di buon carattere, educata e gentile; dato che di conseguenza non potevamo considerarla antipatica - fu solo Oggetto di Disprezzo. -

Adieu               
Laura -       



(1) Il cardinale Wolsey, cancelliere di Enrico VIII caduto in breve tempo in disgrazia e giustiziato, era spesso citato come simbolo della caducità del potere.

(2) Il riferimento è certamente alla sorella Cassandra, che alla data segnata alla fine, 13 giugno 1790, aveva diciassette anni e mezzo.

(3) Allusione a una commedia di Richard Steele, The Tender Husband (1705), nel quale l'eroina si chiama Bridget e odia il suo nome, preferendone altri che "scivolano attraverso una mezza dozzina di dolci Sillabe, come Elismonda, Clidamira, Deidamia; che fanno scorrere le Vocali senza bisogno della Lingua, e senza sibilare attraverso i Denti come con le Consonanti" (atto II, scena II).

LETTER THE 14TH

Laura in continuation

Arm yourself my amiable Young Freind with all the philosophy you are Mistress of; Summon up all the fortitude you possess, for Alas! in the perusal of the following Pages your sensibility will be most severely tried. Ah! what were the Misfortunes I had before experienced and which I have already related to you, to the one I am now going to inform you of! The Death of my Father, my Mother, and my Husband though almost more than my gentle Nature could support, were trifles in comparison to the misfortune I am now proceeding to relate. The morning after our arrival at the Cottage, Sophia complained of a violent pain in her delicate limbs, accompanied with a disagreable Head-ake. She attributed it to a cold caught by her continued faintings in the open Air as the Dew was falling the Evening before. This I feared was but too probably the case; since how could it be otherwise accounted for that I should have escaped the same indisposition, but by supposing that the bodily Exertions I had undergone in my repeated fits of frenzy had so effectually circulated and warmed my Blood as to make me proof against the chilling Damps of Night, whereas, Sophia lying totally inactive on the Ground must have been exposed to all their Severity. I was most seriously alarmed by her illness which trifling as it may appear to you, a certain instinctive Sensibility whispered me, would in the End be fatal to her.

Alas! my fears were but too fully justified; she grew gradually worse - and I daily became more alarmed for her. - At length she was obliged to confine herself solely to the Bed allotted us by our worthy Landlady -. Her disorder turned to a galloping Consumption and in a few Days carried her off. Amidst all my Lamentations for her (and violent you may suppose they were) I yet received some consolation in the reflection of my having paid every Attention to her, that could be offered, in her illness. I had wept over her every Day - had bathed her sweet face with my tears and had pressed her fair Hands continually in mine -. "My beloved Laura (said she to me a few Hours before she died) take warning from my unhappy End and avoid the imprudent conduct which had occasioned it... Beware of fainting-fits... Though at the time they may be refreshing and Agreable yet beleive me they will in the end, if too often repeated and at improper seasons, prove destructive to your Constitution... My fate will teach you this... I die a Martyr to my greif for the loss of Augustus... One fatal swoon has cost me my Life... Beware of swoons Dear Laura... A frenzy fit is not one quarter so pernicious; it is an exercise to the Body and if not too violent, is I dare say conducive to Health in its consequences - Run mad as often as you chuse; but do not faint -"

These were the last words she ever addressed to me... It was her dieing Advice to her afflicted Laura, who has ever most faithfully adhered to it.

After having attended my lamented freind to her Early Grave, I immediately (tho' late at night) left the detested Village in which she died, and near which had expired my Husband and Augustus. I had not walked many yards from it before I was overtaken by a Stage-Coach, in which I instantly took a place, determined to proceed in it to Edinburgh, where I hoped to find some kind some pitying Freind who would receive and comfort me in my Afflictions.

It was so dark when I entered the Coach that I could not distinguish the Number of my Fellow-travellers; I could only perceive that they were Many. Regardless however of any thing concerning them, I gave myself up to my own sad Reflections. A general Silence prevailed - A Silence, which was by nothing interrupted but by the loud and repeated Snores of one of the Party.

"What an illiterate villain must that Man be! (thought I to myself) What a total Want of delicate refinement must he have, who can thus shock our senses by such a brutal Noise! He must I am certain be capable of every bad Action! There is no crime too black for such a Character!" Thus reasoned I within myself and doubtless such were the reflections of my fellow travellers.

At length, returning Day enabled me to behold the unprincipled Scoundrel who had so violently disturbed my feelings. It was Sir Edward the father of my Deceased Husband. By his side, sate Augusta, and on the same seat with me were your Mother and Lady Dorothea. Imagine my Surprize at finding myself thus seated amongst my old Acquaintance. Great as was my astonishment, it was yet increased, when on looking out of Windows, I beheld the Husband of Philippa, with Philippa by his side, on the Coach-box, and when on looking behind I beheld, Philander and Gustavus in the Basket. "Oh! Heavens, (exclaimed I) is it possible that I should so unexpectedly be surrounded by my nearest Relations and Connections?" These words rouzed the rest of the Party, and every eye was directed to the corner in which I sat. "Oh! my Isabel (continued I throwing myself, across Lady Dorothea into her arms) receive once more to your Bosom the unfortunate Laura. Alas! when we last parted in the Vale of Usk, I was happy in being united to the best of Edwards; I had then a Father and a Mother, and had never known misfortunes - But now deprived of every freind but you -"

"What! (interrupted Augusta) is my Brother dead then? Tell us I intreat you what is become of him?"

"Yes, cold and insensible Nymph, (replied I) that luckless Swain your Brother, is no more, and you may now glory in being the Heiress of Sir Edward's fortune."

Although I had always despised her from the Day I had overheard her conversation with my Edward, yet in civility I complied with hers and Sir Edward's intreaties that I would inform them of the whole melancholy Affair. They were greatly shocked - Even the obdurate Heart of Sir Edward and the insensible one of Augusta, were touched with Sorrow, by the unhappy tale. At the request of your Mother I related to them every other misfortune which had befallen me since we parted. Of the imprisonment of Augustus and the Absence of Edward - of our arrival in Scotland - of our unexpected Meeting with our Grand-father and our cousins - of our visit to Macdonald-Hall - of the singular Service we there performed towards Janetta - of her Father's ingratitude for it... of his inhuman Behaviour, unaccountable suspicions, and barbarous treatment of us, in obliging us to leave the House... of our Lamentations on the loss of Edward and Augustus and finally of the melancholy Death of my beloved Companion.

Pity and Surprise were strongly depictured in your Mother's Countenance, during the whole of my narration, but I am sorry to say, that to the eternal reproach of her Sensibility, the latter infinitely predominated. Nay, faultless as my Conduct had certainly been during the whole Course of my late Misfortunes and Adventures, she pretended to find fault with my Behaviour in many of the situations in which I had been placed. As I was sensible myself, that I had always behaved in a manner which reflected Honour on my Feelings and Refinement, I paid little attention to what she said, and desired her to satisfy my Curiosity by informing me how she came there, instead of wounding my spotless reputation with unjustifiable Reproaches. As soon as she had complyed with my wishes in this particular and had given me an accurate detail of every thing that had befallen her since our separation (the particulars of which if you are not already acquainted with, your Mother will give you) I applied to Augusta for the same information respecting herself, Sir Edward, and Lady Dorothea.

She told me that having a considerable taste for the Beauties of Nature, her curiosity to behold the delightful scenes it exhibited in that part of the World had been so much raised by Gilpin's Tour to the Highlands, that she had prevailed on her Father to undertake a Tour to Scotland and had persuaded Lady Dorothea to accompany them. That they had arrived at Edinburgh a few Days before and from thence had made daily Excursions into the Country around in the Stage Coach they were then in, from one of which Excursions they were at that time returning. My next enquiries were concerning Philippa and her Husband, the latter of whom I learned, having spent all her fortune, had recourse for subsistance to the talent in which, he had always most excelled, namely, Driving, and that having sold every thing which belonged to them except their Coach, had converted it into a Stage and in order to be removed from any of his former Acquaintance, had driven it to Edinburgh from whence he went to Sterling every other Day; That Philippa still retaining her affection for her ungratefull Husband, had followed him to Scotland and generally accompanied him in his little Excursions to Sterling. "It has only been to throw a little money into their Pockets (continued Augusta) that my Father has always travelled in their Coach to veiw the beauties of the Country since our arrival in Scotland - for it would certainly have been much more agreable to us, to visit the Highlands in a Postchaise than merely to travel from Edinburgh to Sterling and from Sterling to Edinburgh every other Day in a crouded and uncomfortable Stage." I perfectly agreed with her in her sentiments on the Affair, and secretly blamed Sir Edward for thus sacrificing his Daughter's Pleasure for the sake of a ridiculous old Woman whose folly in marrying so young a Man ought to be punished. His Behaviour however was entirely of a peice with his general Character; for what could be expected from a Man who possessed not the smallest atom of Sensibility, who scarcely knew the meaning of Simpathy, and who actually snored -.

Adeiu             
Laura.       

14ª LETTERA

Laura di seguito

Armatevi mia amabile Giovane Amica di tutta la filosofia di cui siete Padrona; Fate appello a tutta la forza d'animo che possedete, perché Ahimè! la lettura delle Pagine che seguono metterà a dura prova la vostra sensibilità. Ah! che cos'erano state le Disgrazie che avevo patito in precedenza e delle quali vi ho messo al corrente, rispetto a quella di cui vi informerò ora! La Morte di mio Padre, di mia Madre, e di mio Marito benché quasi più di quanto la mia fragile Natura potesse sopportare, erano state inezie in confronto alla disgrazia della quale sto per mettervi al corrente. Il mattino dopo il nostro arrivo al Cottage, Sophia lamentò un violento dolore alle sue delicate membra, insieme a uno spiacevole Mal di testa. Lo attribuì a un raffreddore preso a causa dei suoi ripetuti svenimenti all'Aria aperta la Sera precedente mentre stava calando la Rugiada. Anch'io temevo che la ragione fosse probabilmente quella; quanto al fatto che a differenza di lei io fossi scampata alla stessa indisposizione, si poteva giustificare unicamente supponendo che lo Sforzo fisico a cui ero stata sottoposta durante i miei ripetuti parossismi di follia avesse fatto circolare e scaldare il Sangue in modo talmente efficace da proteggermi dall'Umidità della Notte, laddove, Sophia giacendo a Terra totalmente inerte era rimasta esposta a tutto il suo Rigore. Ero allarmata molto seriamente dalla sua indisposizione che per quanto a voi possa apparire una cosa da niente, aveva risvegliato la mia innata Sensibilità, suggerendomi che alla Fine le sarebbe stata fatale.

Ahimè! i miei timori erano anche troppo ampiamente fondati; Sophia peggiorò gradualmente - e di giorno in giorno il mio allarme crebbe. - Alla fine fu obbligata a restare completamente confinata nel Letto offertoci dalla nostra rispettabile Padrona di casa -. Il suo disturbo si trasformò in Consunzione galoppante che in pochi Giorni se la portò via. In mezzo a tutti i miei Lamenti per lei (e potete immaginare quanto fossero violenti) ebbi un qualche conforto al pensiero che aveva avuto tutte le Attenzioni, che potessero esserle offerte, durante la sua malattia. Ogni Giorno avevo pianto per lei - le avevo bagnato il volto con le mie lacrime e avevo stretto continuamente le sue belle Mani nelle mie -. "Mia amata Laura (mi disse qualche Ora prima di morire) prendete esempio dalla mia infelice Fine ed evitate la condotta imprudente che l'ha cagionata... Guardatevi dagli svenimenti... Anche se al momento possono essere ristoratori e Piacevoli pure credetemi da ultimo, se ripetuti troppo spesso e in una stagione inappropriata, si dimostreranno distruttivi per la Salute... Il mio destino vi sarà di monito... Muoio Martire del mio dolore per la perdita di Augustus... Un fatale deliquio mi è costata la Vita... Guardatevi dai deliqui mia Cara Laura... Un parossismo di follia è di gran lunga meno pernicioso; è un esercizio per il Corpo e se non è troppo violento, oserei dire che le sue conseguenze giovano alla Salute - Andate fuori di testa tutte le volte che volete; ma non svenite -"

Queste furono le ultime parole che mi rivolse... Il Consiglio in punto di morte alla sua afflitta Laura, che lo ha sempre scrupolosamente seguito.

Dopo aver accompagnato la mia compianta amica alla sua Prematura Tomba, lasciai immediatamente (benché l'ora fosse tarda) l'aborrito Villaggio dove era morta, e vicino al quale erano spirati mio Marito e Augustus. Non avevo percorso che pochi metri quando fui superata da una Diligenza, nella quale presi posto all'istante, determinata a proseguire fino a Edimburgo, dove speravo di trovare un qualche Amico pietoso e gentile che mi accogliesse e mi consolasse dalle mie Sofferenze.

Era così buio quando salii nella Carrozza che non riuscii a distinguere il Numero dei miei Compagni di viaggio; potei solo rendermi conto che erano Molti. Tuttavia incurante di qualsiasi cosa li riguardasse, mi abbandonai ai miei tristi Pensieri. Il Silenzio regnava sovrano - Un Silenzio, che non era interrotto da nulla se non il forte e ripetuto Russare di uno del Gruppo.

"Che zoticone ignorante dev'essere quest'Uomo! (pensai tra me) Che totale Mancanza di delicata raffinatezza deve avere, chi si permette di offendere i nostri sensi con un Rumore così brutale! Sono certa che sarebbe capace delle Azioni peggiori! Non c'è crimine troppo scellerato per un simile Individuo!" Così ragionavo dentro di me e senza dubbio tali erano i pensieri dei miei compagni di viaggio.

Alla fine, lo spuntare del Giorno mi permise di osservare il Mascalzone senza scrupoli che aveva così violentemente turbato la mia sensibilità. Era Sir Edward il padre del mio Defunto Marito. Accanto a lui, sedeva Augusta, e nel mio stesso sedile c'erano vostra Madre e Lady Dorothea. Immaginate la mia Sorpresa nel trovarmi seduta tra vecchie Conoscenze. Per quanto grande fosse il mio stupore, fu ancora maggiore, quando guardando fuori dal Finestrino, scorsi il Marito di Philippa, con Philippa al suo fianco, a Cassetta, e quando guardando indietro scorsi, Philander e Gustavus nel Portabagagli. "Oh! Cielo, (esclamai) è possibile che io sia così inaspettatamente circondata dai Parenti e Amici più stretti?" Queste parole risvegliarono il resto del Gruppo, e tutti gli sguardi di diressero nell'angolo in cui mi trovavo io. "Oh! Isabel mia (proseguii gettandomi, attraverso Lady Dorothea nelle sue braccia) stringete ancora una volta al petto la sventurata Laura. Ahimè! quando ci separammo l'ultima volta nella Valle dell'Usk, ero felice di essere unita in matrimonio al migliore degli Edward; allora avevo un Padre e una Madre, e non avevo mai conosciuto disgrazie - Ma ora privata di ogni persona cara eccetto voi..."

"Cosa?! (mi interruppe Augusta) allora mio Fratello è morto? Diteci vi supplico che ne è stato di lui?"

"Sì, fredda e insensibile Fanciulla, (risposi) quello sfortunato Giovane vostro Fratello, non è più, e voi potrete ora gloriarvi di essere l'Erede del patrimonio di Sir Edward."

Sebbene l'avessi sempre disprezzata dal Giorno in cui avevo origliato la sua conversazione col mio Edward, tuttavia per educazione acconsentii alle suppliche sue e di Sir Edward di informarli dell'intera triste Faccenda. Rimasero molto scossi - Persino il Cuore ostinato di Sir Edward e quello insensibile di Augusta, furono preda del Dolore, a quell'infausto racconto. Su richiesta di vostra Madre riferii loro ogni altra disgrazia capitatami da quando ci eravamo separate. L'imprigionamento di Augustus e la Scomparsa di Edward - il nostro arrivo in Scozia - il nostro inaspettato Incontro con il Nonno e i nostri cugini - la nostra visita a Macdonald-Hall - il particolare Servizio che avevamo reso a Janetta - l'ingratitudine del Padre per esso... il suo inumano Comportamento, gli inspiegabili sospetti, e il barbaro trattamento che avevamo subito, nell'essere obbligate a lasciare la Casa... i nostri Lamenti per la perdita di Edward e Augustus e in ultimo la triste Morte della mia amata Compagna.

Pietà e Sorpresa si dipinsero con evidenza sul Volto di vostra Madre, durante l'intera narrazione, ma mi dispiace dire, che a eterno rimprovero della sua Sensibilità, la seconda predominava di gran lunga. Anzi, impeccabile com'era certamente stata la mia Condotta durante l'intero Corso delle mie ultime Disgrazie e Avventure, pretendeva di trovare pecche nel mio Comportamento in molte delle situazioni in cui mi ero trovata. Dato che ero conscia, di essermi sempre comportata in una maniera che rispecchiava la Dignità dei miei Sentimenti e della mia Raffinatezza, prestai poca attenzione a ciò che diceva, e le chiesi di soddisfare la mia Curiosità mettendomi al corrente del perché si trovasse là, invece di offendere la mia immacolata reputazione con ingiustificati Rimproveri. Non appena ebbe esaudito i miei desideri in questo senso raccontandomi dettagliatamente tutto ciò che era accaduto dalla nostra separazione (i particolari se non ne siete a conoscenza, ve li fornirà vostra Madre) mi rivolsi a Augusta per le stesse informazioni riguardanti lei, Sir Edward, e Lady Dorothea.

Mi disse che avendo un considerevole gusto per le Bellezze della Natura, la sua curiosità di vedere le incantevoli vedute di quella parte del Mondo era stata così tanto accresciuta dal Viaggio di Gilpin nelle Highlands, (1) che aveva costretto suo Padre a intraprendere un Viaggio in Scozia e aveva convinto Lady Dorothea ad accompagnarli. Che erano arrivati a Edimburgo pochi Giorni prima e da lì con la stessa Diligenza in cui si trovavano avevano compiuto Escursioni quotidiane nei dintorni, da una delle quali stavano in quel momento tornando. Le mie successive domande riguardarono Philippa e il Marito, e di quest'ultimo appresi che, avendo consumato tutto il patrimonio della moglie, era ricorso per sopravvivere alla dote in cui, eccelleva in sommo grado, vale a dire, Guidare i cavalli, e che avendo venduto tutto ciò che possedevano salvo la Carrozza, l'avevano convertita in Diligenza e allo scopo di allontanarsi da tutte le vecchie Conoscenze, se n'erano andati a Edimburgo da dove lui tutti i Giorni faceva la spola con Sterling. Che Philippa voleva ancora bene a quel Marito ingrato, e lo aveva seguito in Scozia e in genere lo accompagnava nelle sue brevi Escursioni a Sterling. "È stato solo per far guadagnar loro qualche soldo (proseguì Augusta) che mio Padre da quando siamo arrivati in Scozia ha sempre viaggiato con la loro Carrozza per vedere le bellezze della Regione - perché sarebbe stato molto meglio per noi, visitare le Highlands in una Carrozza Postale piuttosto che andare da Edimburgo a Sterling e da Sterling a Edimburgo ogni santo Giorno in una Vettura stipata e scomoda." Ero perfettamente d'accordo con la sua opinione sulla Faccenda, e fra me e me biasimai Sir Edward per aver sacrificato il Divertimento della Figlia per il bene di una ridicola vecchia la cui follia nello sposarsi con un Uomo così giovane avrebbe dovuto essere punita. Tuttavia il comportamento di Sir Edward era perfettamente conforme al suo Carattere; che cosa ci si poteva aspettare da un Uomo che non possedeva nemmeno una briciola di Sensibilità, che a malapena conosceva il significato della parola Comprensione, e che addirittura russava?

Adieu             
Laura.       



(1) William Gilpin, Observations, Relative Chiefly to Picturesque Beauty, Made in the Year 1766, On Several Parts of Great Britain; Particularly the High-Lands of Scotland (1789).

LETTER THE 15TH

Laura in continuation.

When we arrived at the town where we were to Breakfast, I was determined to speak with Philander and Gustavus, and to that purpose, as soon as I left the Carriage, I went to the Basket and tenderly enquired after their Health, expressing my fears of the uneasiness of their Situation. At first they seemed rather confused at my Appearance dreading no doubt that I might call them to account for the money which our Grandfather had left me and which they had unjustly deprived me of, but finding that I mentioned nothing of the Matter, they desired me to step into the Basket as we might there converse with greater ease. Accordingly I entered and whilst the rest of the party were devouring Green tea and buttered toast, we feasted ourselves in a more refined and Sentimental Manner by a confidential Conversation. I informed them of every thing which had befallen me during the course of my Life, and at my request they related to me every incident of theirs.

"We are the sons as you already know of the two youngest Daughters which Lord St. Clair had by Laurina, an italian Opera girl. Our mothers could neither of them exactly ascertain who were our Fathers; though it is generally beleived that Philander, is the son of one Philip Jones a Bricklayer and that my Father was Gregory Staves a Staymaker of Edinburgh. This is however of little consequence, for as our Mothers were certainly never married to either of them, it reflects no Dishonour on our Blood, which is of a most ancient and unpolluted kind. Bertha (the Mother of Philander) and Agatha (my own Mother) always lived together. They were neither of them very rich; their united fortunes had originally amounted to nine thousand Pounds, but as they had always lived upon the principal of it, when we were fifteen it was diminished to nine Hundred. This nine Hundred, they always kept in a Drawer in one of the Tables which stood in our common sitting Parlour, for the Convenience of having it always at Hand. Whether it was from this circumstance, of its being easily taken, or from a wish of being independent, or from an excess of Sensibility (for which we were always remarkable) I cannot now determine, but certain it is that when we had reached our 15th Year, we took the Nine Hundred Pounds and ran away. Having obtained this prize we were determined to manage it with eoconomy and not to spend it either with folly or Extravagance. To this purpose we therefore divided it into nine parcels, one of which we devoted to Victuals, the 2d to Drink, the 3d to House-keeping, the 4th to Carriages, the 5th to Horses, the 6th to Servants, the 7th to Amusements the 8th to Cloathes and the 9th to Silver Buckles. Having thus arranged our Expences for two Months (for we expected to make the nine Hundred Pounds last as long) we hastened to London, and had the good luck to spend it in 7 weeks and a Day which was 6 Days sooner than we had intended. As soon as we had thus happily disencumbered ourselves from the weight of so much Money, we began to think of returning to our Mothers, but accidentally hearing that they were both starved to Death, we gave over the design and determined to engage ourselves to some strolling Company of Players, as we had always a turn for the Stage. Accordingly we offered our Services to one and were accepted; our Company was indeed rather small, as it consisted only of the Manager his Wife and ourselves, but there were fewer to pay and the only inconvenience attending it was the Scarcity of Plays which for want of People to fill the Characters, we could perform.-. We did not mind trifles, however -. One of our most admired Performances was Macbeth, in which we were truly great. The Manager always played Banquo himself, his Wife my Lady Macbeth, I did the Three Witches and Philander acted all the rest. To say the truth this tragedy was not only the Best, but the only Play we ever performed; and after having acted it all over England, and Wales, we came to Scotland to exhibit it over the remainder of Great Britain. We happened to be quartered in that very Town, where you came and met your Grandfather -. We were in the Inn-yard when his Carriage entered and perceiving by the Arms to whom it belonged, and knowing that Lord St. Clair was our Grand-father, we agreed to endeavour to get something from him by discovering the Relationship -. You know how well it succeeded -. Having obtained the two Hundred Pounds, we instantly left the Town, leaving our Manager and his Wife to act Macbeth by themselves, and took the road to Sterling, where we spent our little fortune with great éclat. We are now returning to Edinburgh in order to get some preferment in the Acting way; and such my Dear Cousin is our History."

I thanked the amiable Youth for his entertaining Narration, and after expressing my Wishes for their Welfare and Happiness, left them in their little Habitation and returned to my other Freinds who impatiently expected me.

My adventures are now drawing to a close my dearest Marianne; at least for the present.

When we arrived at Edinburgh Sir Edward told me that as the Widow of his Son, he desired I would accept from his Hands of four Hundred a year. I graciously promised that I would, but could not help observing that the unsimpathetic Baronet offered it more on account of my being the Widow of Edward than in being the refined and amiable Laura.

I took up my Residence in a romantic Village in the Highlands of Scotland, where I have ever since continued, and where I can uninterrupted by unmeaning Visits, indulge in a melancholy Solitude my unceasing Lamentations for the Death of my Father, my Mother, my Husband and my Freind.

Augusta has been for several Years united to Graham the Man of all others most suited to her; she became acquainted with him during her stay in Scotland.

Sir Edward in hopes of gaining an Heir to his Title and Estate, at the same time married Lady Dorothea -. His wishes have been answered.

Philander and Gustavus, after having raised their reputation by their Performances in the Theatrical Line at Edinburgh, removed to Covent Garden, where they still Exhibit under the assumed names of Lewis and Quick.

Philippa has long paid the Debt of Nature, Her Husband, however still continues to drive the Stage-Coach from Edinburgh to Sterling: -

Adeiu my Dearest Marianne -.     
Laura -                                     


F I N I S
June 13th 1790

15ª LETTERA

Laura di seguito.

Quando arrivammo nella città in cui dovevamo fare Colazione, ero determinata a parlare con Philander e Gustavus, e con tale proposito, non appena scesa dalla Carrozza, mi diressi verso il Portabagagli e chiesi premurosamente della loro Salute, esprimendo i miei timori circa il disagio della loro Situazione. Dapprima sembrarono piuttosto confusi dalla mia Comparsa temendo senza dubbio che potessi chiedergli conto del denaro che nostro Nonno mi aveva lasciato e del quale mi avevano ingiustamente privato, ma constatando che non menzionavo per nulla la Faccenda, mi invitarono ad accomodarmi sul Portabagagli dove avremmo potuto conversare con più agio. Di conseguenza salii e mentre il resto della compagnia divorava Tè verde e pane tostato imburrato, noi banchettammo in una Maniera più raffinata e Romantica con una Conversazione confidenziale. Li informai di tutto ciò che mi era accaduto nel corso della mia Vita, e su mia richiesta essi mi raccontarono tutti gli avvenimenti della loro.

"Come già sapete noi siamo i figli delle due Figlie minori che Lord St. Clair ebbe da Laurina, una ballerina d'Opera italiana. Entrambe le nostre madri non riuscirono mai ad accertare chi fossero i nostri Padri; anche se generalmente si ritiene che Philander, sia il figlio di un certo Philip Jones un Muratore e che mio Padre fosse Gregory Staves un Bustaio di Edimburgo. Questo comunque è poco importante, perché visto che le nostre Madri non furono mai sposate con nessuno dei due, la cosa non comporta nessun Disonore per il nostro Sangue, che è dei più antichi e puri. Bertha (la Madre di Philander) e Agatha (mia Madre) vissero sempre insieme. Nessuna delle due era molto ricca; i loro patrimoni uniti erano in origine pari a novemila Sterline, ma dato che avevano sempre vissuto attingendo al capitale, quando fummo quindicenni si erano ridotte a Novecento. Queste Novecento, le tenevano sempre in un Cassetto di uno dei Tavoli che stava nel Salotto comune, per la Comodità di averle sempre a portata di Mano. Se fu per tale circostanza, o per la facilità di appropriarsene, o per un desiderio di indipendenza, o per un eccesso di Delicatezza (che ci ha sempre contraddistinti in sommo grado) non sono in grado di determinarlo, ma quel che è certo è che una volta raggiunti i 15 Anni, ci appropriammo delle Novecento Sterline e scappammo. Avendo ottenuto quel premio eravamo determinati a usarlo con parsimonia e a non spenderlo né in follie né in Stravaganze. A tale scopo lo dividemmo perciò in nove parti, la prima delle quali la destinammo al Mangiare, la 2ª al Bere, la 3ª alle spese della Casa, la 4ª alle Carrozze, la 5ª ai Cavalli, la 6ª alla Servitù, la 7ª ai Divertimenti l'8ª all'Abbigliamento e la 9ª alle Fibbie d'Argento. Avendo così organizzato le nostre Spese per due Mesi (poiché tanto avevamo calcolato di far durare le Novecento Sterline) ci affrettammo verso Londra, e avemmo la buona sorte di spenderle in 7 settimane e un Giorno ovvero 6 giorni prima di quanto avevamo previsto. Non appena ci fummo felicemente sbarazzati del peso di così tanto Denaro, iniziammo a pensare di tornare dalle nostre Madri, ma avendo saputo per caso che erano entrambe morte di fame, abbandonammo il progetto e decidemmo di unirci a qualche Compagnia di Giro, dato che eravamo sempre stati attratti dal Palcoscenico. Di conseguenza offrimmo i nostri Servigi a una di esse e fummo accettati; la Compagnia era in effetti piuttosto esigua, dato che consisteva solo del Direttore sua Moglie e noi, ma c'erano meno spese e l'unico inconveniente che pativa era la Scarsità di Opere che per la mancanza di Persone da adibire ai Ruoli, era possibile rappresentare.-. Tuttavia, non badammo a queste sciocchezze -. Una delle Rappresentazioni più ammirate era il Macbeth, in cui eravamo veramente grandi. Il Direttore interpretava sempre lui stesso Banco, la Moglie la mia Lady Macbeth, io le Tre Streghe e Philander recitava tutto il resto. A dire il vero questa tragedia non era solo la Migliore, ma l'unica Opera che mai rappresentammo; e dopo averla recitata in lungo e in largo in Inghilterra, e nel Galles, arrivammo in Scozia per esibirci nel resto della Gran Bretagna. Ci capitò di alloggiare in quella stessa Città, dove arrivaste voi e incontraste vostro Nonno -. Eravamo in cortile quando arrivò la sua Carrozza e dallo Stemma ci rendemmo conto a chi appartenesse, e sapendo che Lord St. Clair era nostro Nonno, ci mettemmo d'accordo per cercare di ottenere qualcosa da lui rivelando la Parentela -. Sapete bene che la cosa ebbe successo -. Una volta ottenute le Duecento Sterline, abbandonammo all'istante la Città, lasciando il nostro Direttore e la Moglie a recitare da soli il Macbeth, e prendemmo la strada per Sterling, dove spendemmo brillantemente la nostra piccola fortuna. Ora stiamo tornando a Edimburgo allo scopo di ottenere un lavoro nel campo della Recitazione; e questa mia Cara Cugina è la nostra Storia."

Ringraziai l'amabile Giovane per il piacevole Racconto, e dopo aver formulato loro i miei auguri di Benessere e Felicità, li lasciai nella loro piccola Dimora e tornai dagli altri Amici che mi aspettavano con impazienza.

Le mie avventure stanno volgendo al termine mia carissima Marianne, almeno per il momento.

Una volta arrivati a Edimburgo Sir Edward mi disse che in qualità di Vedova del Figlio, desiderava che accettassi da parte sua Quattrocento sterline l'anno. Gli assicurai gentilmente che avrei accettato, ma non potei fare a meno di notare che l'insensibile Baronetto me le offriva più per il mio stato di Vedova di Edward che per essere la raffinata e amabile Laura.

Stabilii la mia Residenza in un romantico Villaggio delle Highlands scozzesi, dove da allora ho continuato, potendolo fare al riparo da Visite insignificanti, a indulgere in malinconica Solitudine agli incessanti Lamenti per la morte di mio Padre, mia Madre, mio Marito e la mia Amica.

Augusta è stata per diversi Anni sposata a Graham l'Uomo più di ogni altro adatto a lei; lo conobbe durante il suo soggiorno in Scozia.

Sir Edward nella speranza di avere un Erede per il Titolo e le Proprietà, sposò nello stesso periodo Lady Dorothea -. I suoi desideri sono stati esauditi.

Philander e Gustavus, dopo essersi fatti una Reputazione con i loro Spettacoli nell'Ambiente Teatrale di Edimburgo, si trasferirono a Covent Garden, dove si Esibiscono ancora con gli pseudonimi di Lewis e Quick. (1)

Philippa ha da molto tempo pagato il suo Debito con la Natura, Suo Marito, comunque continua ancora a condurre la Diligenza da Edimburgo a Sterling: -

Adieu mia Carissima Marianne -.     
Laura -                                     


F I N I S
13 giugno 1790



(1) William Thomas Lewis (c.1746-1811) e John Quick (1748-1831) erano due famosi attori comici del Covent Garden, uno dei due principali teatri londinesi e, all'epoca in cui fu scritto "Love and Freindship", erano all'apice della loro fama.

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